Partita fondamentale per la classifica del Torino, senza gli squalificati Mandragora e Verdi e con Vojvoda scelto al posto di Singo. Lukic, Baselli e Vojvoda hanno sostituito ottimamente i compagni e tutti i giocatori non hanno deluso le aspettative di Mister Nicola; ho visto una squadra concentrata, determinata e sempre convinta di poter vincere la partita.
L'analisi tattica
L’analisi tattica di Torino-Parma 1-0: ora ci si concentri sulla finalizzazione
La supremazia del gioco del Torino sul Parma è stata evidente per l’intera la partita in tutti i reparti. I granata hanno costruito numerose palle gol anche se hanno concretizzato poco: un gol, una traversa e un palo. La difesa del Torino ha costruito gioco alternando lanci lunghi a imbucate radenti, la percentuale di efficacia sui lanci lunghi considerando non solo l’anticipo sulla prima palla ma anche sulla seconda palla è stato, però, solo del 20%. L’unico che anticipa di testa il suo diretto avversario sui lanci è Sanabria, la cui spizzata però non è quasi mai stata anticipata da Belotti, troppo distante da lui.
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Tantissime sono state le azioni costruite a centrocampo e sulla trequarti con palla a terra, con Baselli, Lukic, Ansaldi e Vojvoda molto attivi nello smarcamento e nel fraseggio. Rincon, invece, ancora in difficoltà sia nella qualità sia nella scelta delle giocate.
Ottima la partita di Lukic, ha giocato con lo stesso spirito di Verdi quando ha giocato da mezzala; sempre passaggi avanti e sempre a rimorchio delle punte, in possesso palla ha cercato di guadagnare terreno con grande personalità, cercando l’affondo con intelligenza, giocando di sponda e aprendo anche bene il gioco sulle fasce.
Vediamo nel dettaglio le azioni offensive più importanti: in contropiede Lukic manda Belotti sul taglio in area, tiro fuori; su palla in uscita da un cross di Vojvoda, Ansaldi in piena area tira e colpisce la traversa; sempre Lukic penetra in area per poi scaricare a Baselli completamente solo che non se la sente di tirare di prima; Sanabria e Belotti molto vicini per due ottime giocate di prima; azione personale di Ansaldi che dribbla tre giocatori, alza la testa e serve Vojvoda solo sul secondo palo per il gol che vale la vittoria; ottima giocata di Baselli in verticale ma leggermente in ritardo per Belotti e il gol è annullato per fuorigioco; ancora Lukic che porta palla, apre su Vojvoda e si butta in area per ricevere l’imbucata, il passaggio fuori misura per Lukic termina però sui piedi di Belotti che sposta palla e tira, solo il palo gli nega il gol; anche Zaza effettua una giocata tecnica notevole con un controllo di petto su punizione di Ansaldi per girarsi e calciare in porta, alto di poco.
Molte altre azioni però giunte sulla trequarti, anziché sfondare centralmente, venivano dirottate in fascia per i soliti cross dalla trequarti, che sono stati in tutto quasi trenta (compresi i corner). Ottimo il cross di Ansaldi sulla testa di Sanabria che salta in mezzo a tre, fuori di poco; poi colpo di testa di Bremer su punizione-cross, col brasiliano che anticipa il portiere ma la palla termina fuori; colpo di testa di Sanabria parato su cross di Rincon; il tiro al volo di Vojvoda fuori di poco su ottimo cross di Lukic dopo una combinazione tutta di prima tra Linetty, Sanabria e Lukic. La percentuale di efficacia delle conclusioni sui cross è comunque solo del 21%.
Vediamo nei dettagli le decisioni, secondo me discutibili, prese sulla trequarti offensiva e che non hanno prodotto tiri in porta efficaci, questo è l’aspetto tattico sul quale ora si deve lavorare maggiormente per avere grandi soddisfazioni:
Sanabria scarica su Ansaldi anziché mandare Lukic che si inserisce centralmente in area; Bremer imbuca per Belotti che per anticipare il proprio avversario viene molto avanti tanto da tornare su Bremer, invece di piantarsi e scaricare di prima a Lukic a rimorchio; Vojvoda non gioca un perfetto uno-due con Sanabria; palla a Rincon, Lukic che gli va troppo vicino ostruendo l’imbucata per Sanabria (questo errore i centrocampisti lo commettono spesso: invece dovrebbero restare smarcati più larghi, consentendo l’imbucata alla punta e, come la palla passa, andargli sopra a rimorchio); Sanabria attacca lo spazio ma Baselli non gli gioca palla; Rincon in fascia, davanti a lui Vojvoda taglia verso l’esterno liberando lo spazio per imbucare a Sanabria che non viene incontro; Sanabria e Belotti giocano poco centrali e poco alti, inoltre quando ricevono le imbucate tendono a non scaricare e a tornare indietro con la palla. Bisogna aumentare la frequenza delle azioni nei pressi dell’area avversaria e non allontanarsi; Belotti cerca di penetrare in area palla al piede ma anziché tentare dribbling impossibili dovrebbe giocare di sponda con i compagni in area; poi ottima apertura di Belotti per Sanabria che entra in area ma anziché tirare di sinistro, - era praticamente solo - gioca su Ansaldi; Zaza attacca lo spazio in area e Linetty anziché mandarlo gli gioca palla addosso; ottimo contropiede con Lukic che entra in area e dal fondo gioca in mezzo senza guardare, palla intercettata.
In fase difensiva il Torino ha trovato ottimi equilibri, i tre difensori centrali cercano l’anticipo sistematicamente sulle palle verticali, sia basse che alte, dandosi coperture reciproche e marcando molto bene anche tra le linee. A volte i centrocampisti perdono gli inserimenti degli avversari e in area di rigore la marcatura sui cross va migliorata ancora, anche perché in fascia gli esterni granata accorciano ancora poco e vengono concessi alcuni cross.
In conclusione è un Torino che ha acquisito grandi certezze sia come gioco e sia come affidabilità di giocatori: Izzo, Nkoulou e Bremer in difesa, a centrocampo Mandragora (e Baselli come ottima alternativa), Verdi e Lukic con tanta qualità e in fascia con Ansaldi e Vojvoda (e certamente Singo in prospettiva). Rimane un enorme lavoro da continuare a svolgere nella finalizzazione in area di rigore soprattutto con Belotti e Sanabria, ancora poco convinti delle loro grandissime qualità tecniche. Da loro ci si aspettano molte più reti, ma è la capacità decisionale in area di rigore da migliorare da parte di tutti.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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