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Torino-Sampdoria: l’analisi tattica del match analyst

L’analisi tattica / Torna la rubrica di Dario Biasiolo: ecco alcune indicazioni tecnico-tattiche provenienti dall’ultima gara disputata dai granata
Dario Biasiolo
Torino-Sampdoria: l’analisi tattica del match analyst- immagine 2

La partita contro la Sampdoria ha evidenziato, da parte del Torino, un primo tempo giocato con tanti lanci a scavalcare il centrocampo, che hanno portato a una serie di palle perse, e poche azioni palla a terra perché mancavano gli smarcamenti e i sostegni. Meglio i granata nel secondo tempo, quando invece alle azioni partecipavano molti giocatori e c’erano sempre i rimorchi; con l’ingresso di Verdi sono aumentate le occasioni da rete.

Partendo dal primo tempo, il Torino ha utilizzato spesso il lancio da parte dei tre difensori dalla zona di centrocampo verso le due punte, ma quasi sempre con la difesa avversaria schierata e bassa, quindi con il difensore più vicino alla propria porta rispetto all’attaccante; di conseguenza la palla viene quasi sempre conquistata dal difensore (minuti di gioco 00.01-1.10-8.59-12.10-12.55-16.35-25.48-31.18-42.00-43.55). Quando è la punta del Torino che anticipa il difensore avversario, la può spizzare alle spalle (minuto 35.18) per l’altra punta o scaricare per un rimorchio, ma questo non è mai avvenuto. L’efficacia dei lanci nel primo tempo è di 0 su 11. Se i lanci sono fatti quando la difesa avversaria non sta scappando ma è alta e statica allora l’attaccante si trova in vantaggio rispetto al difensore e può involarsi verso la porta, ma nel primo tempo questo non è mai successo, perché la difesa della Sampdoria scappava sempre.

In generale, nel secondo tempo si è cercato di più il gioco manovrato palla a terra. Tuttavia, alcuni lanci sono stati raccolti dalle punte molto bene (minuti 45.43-61.10), mentre in altre tre situazioni la palla lunga è stata presa dagli avversari. Già al minuto 45.43 Rincon trova bene Belotti; al 58.15 sempre Rincon mette palla sopra per Zaza che anticipa l’avversario e subisce fallo. Al minuto 73.57 Verdi mette una bella palla per Belotti che però è in fuorigioco, invece al 75.40 è Belotti che mette una palla splendida alle spalle della difesa ferma in piena area per Meitè che al volo tira e il portiere para. Nella costruzione della manovra, dopo una serie di passaggi in diagonale, per guadagnare metri è indispensabile trovare la verticalizzazione palla a terra (imbucata) possibilmente sulle punte. Nel primo tempo Belotti è venuto incontro poche volte perché vuole la palla in profondità, ma come detto sopra, se la difesa è bassa non può attaccare lo spazio, ma deve ricevere addosso (minuti di gioco 3.23-11.48-23.20-30.00-49.06). Solo due volte nel primo tempo Belotti viene incontro per ricevere palla (minuti 32.28-36.53). Nel secondo tempo invece il Gallo si propone più volte incontro e non a caso le occasioni aumentano (minuti 55.20-56.08-72.13-78.59-90.20). Invece l’altra punta, Zaza, già al minuto 5.55 viene incontro a Bremer e riceve l’imbucata; la scarica a Meitè e si ripropone per ricevere nuovamente e giocare di prima alla cieca un’altra imbucata perfetta per Linetty che manda Belotti, il quale purtroppo parte un attimo prima e finisce in fuorigioco. Ma l’azione è perfetta: tutti passaggi rasoterra, distanze vicine e giocate di prima (simile a quella che aveva portato al gol di Zaza contro l’Inter).

In diverse occasioni Zaza va incontro e riceve imbucate (minuti 5.55-11.33-19.42-30.00-40.58-45.43-56.40-61.10-65.05- 78.59). Dopo l’imbucata chi riceve può giocarla direttamente nello spazio per un giocatore che si inserisce: questa è un’azione tutta in verticale che taglia fuori molti avversari, ed è riuscita diverse volte (minuti 13.30-23.28 che ha poi portato al gol di Belotti, minuti 65.05-73.03 Linetty imbuca per Belotti che manda Verdi che rigioca su Belotti in area ma il passaggio è lungo, minuti 77.50-78.59-82.46) L’altra giocata efficace è simile alla precedente ma c’è uno scarico in più, dopo l’imbucata si scarica e si manda un compagno nello spazio, come al minuto 56.40, al 61.10 e al minuto 90.20 quando Bremer imbuca per Belotti che scarica su Verdi che non riesce a giocare per il taglio dentro di Zaza in area: è chiara occasione da rete. Le due azioni descritte spesso non si realizzano perché non ci sono i rimorchi (minuti 18.40-27.00-31-50- 32.15-40.58-40.58). Verdi è un giocatore sempre pronto ad andare a rimorchio anche su scarichi degli avversari, come al minuto 77.50, quando si invola in area e sbaglia però un gol fatto, o come al minuto 87.07 quando va a rimorchio di Belotti ma poi sbaglia il controllo. A volte, invece, il rimorchio c’è ma chi è in possesso palla non scarica (10.38-17.26-30.00-31.50-32.28).

Altra giocata per scardinare le difese nei pressi dell’area è l’inserimento nello spazio lasciato da chi taglia in fascia con palla giocata sull’inserimento. Questa azione è avvenuta al minuto 3.23: il taglio di Meitè è sfruttato da Singo che in possesso palla converge per giocare uno-due con Zaza. Invece in altre sei situazioni o non c’è il taglio o non si è sfruttato lo spazio creato, o non si è giocato sull’inserimento: al 15.30 Singo non imbuca su Zaza, al 17.26 Belotti non si inserisce, al 37.51 Meitè non imbuca su Zaza. Al 55.20 Linetty taglia e poi si ferma e Belotti non si inserisce, e al 61.10 Linetty non taglia. Al 75.20 Belotti non viene incontro. Al 86.10 Murru non imbuca su Verdi.

L’altra interessante giocata che si può fare quando si gioca con le due punte vicine è l’imbucata più il velo e la palla dentro per chi ha fatto il velo. Al minuto 19.42 Zaza fa velo ma Belotti si fa anticipare, al minuto 36.53 il contrario: Belotti fa velo ma Zaza non va incontro perché voleva palla nello spazio. Per il resto, si segnalano cross ribattuti o fuori misura (3.23-17.26-19.42-20.35-27.17-37.51-84.04-87.44), cross perfetti ma non chiusi (10.49-15.30-60.00-61.10-65.05-79.57), un tiro parato su cross (63.42). Corner (60.00-64.15-76.09 GOL-84.47-91.39) Tiro su azione personale (79.40 Verdi al volo e Lyanco) e due situazioni in area in cui non si tira (17.26-37.51).

Il Torino è una squadra con un buon potenziale, ma le due punte possono e devono fare meglio per permettere un gioco offensivo più efficace. A partire da Belotti, che deve smarcarsi di più in orizzontale per ricevere le imbucate e non attaccare sempre e solo la profondità. Quando riceve l’imbucata, essendo spalle alla porta, deve poi capire quando giocare di prima alle spalle o quando è meglio scaricare. Quando la palla va all’esterno di centrocampo, Belotti deve inserirsi nello spazio che si crea quando un compagno taglia verso l’esterno portando via il centrocampista (Linetty lo fa spesso), per ricevere palla e avere poi diverse giocate a disposizione. Attaccare lo spazio è la sua specialità: ma deve farlo posizionandosi in linea con la difesa avversaria quando questa è alta, facendo un primo movimento in orizzontale, leggendo la traiettoria del lancio e attaccando a quel punto lo spazio, perché spesso termina in fuorigioco. Ha più di un compagno in grado di mettere splendidi palloni sopra la difesa. E poi deve sfruttare di più le spizzate di Zaza giocandogli più vicino sui lanci dalle retrovie; infine sui cross dovrebbe andare a colpire di testa più che tentare difficili rovesciate.

Zaza, al contrario, è un giocatore che viene spesso incontro per le imbucate e con lui in campo il gioco avanza sempre; deve essere più concreto nel senso che quando riceve un’imbucata deve proteggere palla e cercare di scaricare al rimorchio più vicino e non a quello più lontano altrimenti l’azione rallenta. Deve migliorare in area di rigore, ma è un giocatore che ha corsa e che attacca lo spazio: sui tagli del centrocampista verso l’esterno lui spesso si inserisce nello spazio vuoto, quindi bisogna giocargli palla, deve trovare le giuste distanze e le intese con Belotti. Infine, capitolo Verdi. Contro la Sampdoria il Torino ha creato più palle gol in 20 minuti con lui in campo che nei restanti 70 minuti. Verdi, se gioca dietro le punte, può fornire tanti palloni di qualità con giocate rapide ed efficaci; è anche un giocatore che si inserisce negli spazi creati dai compagni e va sempre a rimorchio. Rincon e Meitè sono giocatori di quantità ma anche di qualità perché sono sempre smarcati, sempre presenti in tutte le azioni sia in fase difensiva che di costruzione della manovra.

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