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L’analisi tattica di Sampdoria-Torino 1-0: tanti cross, zero pericoli. E giocare palla a terra?

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L’analisi tattica / Torna la rubrica di Dario Biasiolo: ecco alcune indicazioni tecnico-tattiche provenienti dall’ultima gara disputata dai granata
Dario Biasiolo

La fase difensiva del Torino contro la Sampdoria è stata molto buona, eccetto che in una occasione, puntualmente pagata a caro prezzo. Si parla dell’azione del gol dei blucerchiati, in cui Izzo e Lyanco commettono due errori evitabili e Candreva si trova solo davanti a Sirigu per l’1 a 0. Per il resto il Torino non ha praticamente mai sofferto, solo nei minuti di recupero ci sono stati due pericolosi contropiedi e nulla più. I problemi, come noto, si sono visti per quanto riguarda la fase offensiva ed è su questo che dunque occorre concentrarsi. Per tutto il primo tempo il Torino ha provato a costruire manovre offensive con giocate palla a terra, quindi nessun lancio si è visto: questo è molto positivo, resta però da migliorare il gioco con penetrazione centrale, con le punte che devono smarcarsi venendo incontro; e soprattutto serve migliorare le giocate tecniche (ho contato 23 palle perse per errori di tecnica) e la capacità decisionale (11 palle perse per errori decisionali). Le criticità principali riguardavano, come accennato, Belotti che non sempre veniva incontro, oppure il fatto che a volte si giocava palla dietro anziché imbucare per la punta ben smarcata; quando invece ricevevano palla le punte, a volte, non scaricavano. Per quanto riguarda l’attacco dello spazio, le punte poche volte lo hanno cercato; o quando invece lo attaccavano (soprattutto Belotti e Gojak), con la difesa della Sampdoria che si faceva trovare alta su una palla scoperta, Rincon, Ansaldi, Lyanco o non calciavano o i loro lanci erano imprecisi: e queste rappresentavano chiare occasioni da rete. Quelle poche volte che si penetrava centralmente e si giungeva al limite dell’area, come ha fatto Mandragora al minuto 32.50, non si comprende perché non si è tirato in porta. Sempre nel primo tempo la maggior parte delle azioni ha liberato a sinistra Ansaldi per i suoi cross, però pochi di questi sono stati precisi, e in ogni caso in area a saltare di testa c’era sempre e solo Belotti, perché Mandragora non si inseriva mai e Sanabria, Rincon e Gojak di testa difficilmente colpiscono. Nel primo tempo i cross sono stati ben 16 ma non è arrivata nemmeno una conclusione in porta di testa. Quindi a parer mio, se il Torino si ostina a giocare solamente cercando di sfondare in fascia per i cross, di gol ne farà sempre pochi. Il primo tiro del Torino è arrivato al 39° con Mandragora da fuori area, deviato in angolo.

Anche il secondo tempo è stato caratterizzato da azioni ripetute sistematicamente a mandare un giocatore in fascia per il cross: ne sono arrivati ben 27 e il risultato è stato un colpo di testa fuori dallo specchio. I dati parlano da sé, non capisco questa ostinazione a giocare sulle fasce se questi sono i risultati. Centralmente non c’è stata nemmeno una penetrazione ma solo due tiri da 25 metri! Non riesco a credere che non si riesca a impostare un’azione palla a terra dentro l’area di rigore. Tatticamente c’è poco da dire, sulla trequarti avversaria il Torino è arrivato più di cinquanta volte, quindi il gioco a centrocampo è stato buono ma la finalizzazione è stata pressoché inesistente.

Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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