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A volte ritornano: il fantasma del gol allo scadere

A volte ritornano: il fantasma del gol allo scadere - immagine 1
Nuovo appuntamento con "Lasciarci le penne", la rubrica a cura di Marco Bernardi

Marco P.L. Bernardi

A volte ritornano

Stephen King, 1974

Una banda di teppisti aggredisce due ragazzi: mentre uno se la dà a gambe, l'altro viene ucciso. Siamo in una delle cittadine americane che fanno da sfondo alle storie narrate da Stephen King, tranquille e rispettabili in superficie e piene di orrori appena sotto il pelo dell'acqua. Poco dopo, i delinquenti ci lasciano le penne (perdonate l'autocitazione) e la vita del protagonista riprende, come quella della cittadina che si libera in un sol colpo di quei mostri; perfino lo spaventoso ricordo degli eventi si perde a poco a poco nelle nebbie dell'oblio. Senonché... a volte ritornano. Quei brutti ceffi riemergono dal passato come per una macabra resurrezione e ricominciano a seminare violenza e morte.

La fama del racconto del Re di Bangor ha reso il titolo emblematico, e mi è saltato in mente quando sabato scorso Brozović, all'89° minuto di un Inter - Torino che avevamo tranquillamente gestito, ha segnato il goal partita che ci ha condannato a una sconfitta bruciante. Non era Brozović a ritornare come un incubo, ma il goal allo scadere, quello che ci perseguita da sempre, che ci ha privato di gioie a un passo dal materializzarsi, strozzandoci l'urlo in gola.

Era frequente l'infido goal allo scadere, ma da un paio di anni è diventato inevitabile, come la sigla finale delle trasmissioni del sabato sera degli anni Settanta, quelle che a furia di farle sentire balzavano in testa all'hit parade; il goal allo scadere, che d'improvviso sbuca quando il risultato ti arride e sembrava già finita, mentre la palla dovrebbe starsene fuori dal campo, in tribuna, fuori dallo stadio, insomma in qualunque posto in cui una sana e violentissima pedata potrebbe spedirla. Ovunque, ma non lì, in area o in qualsivoglia zona del campo si possa intravvedere la nostra porta, perché, non so se ci avete fatto caso, quando inizia l'ultimo giro di cronometro e ancor di più nei minuti di recupero, per qualche misterioso incantesimo ogni avversario, anche quello che la natura ha dotato non dei piedi beneducati del croato nerazzurro, ma di bizzarre estremità prive di qualsiasi finezza pedatoria, si trasforma in un genio della balistica, in grado di indovinare traiettorie impensabili anche per un cervellone della NASA specializzato in lancio di razzi.

A volte ritornano, quei tiri che diventano goal all'ultimo istante; anzi, tornano spesso, troppo spesso.

Il protagonista del racconto di King ricorre ad espedienti esoterici per risolvere il suo problema coi fantasmi; chissà quale maledizione incombe sulla nostra porta negli ultimi istanti di gioco, sembriamo vittime di un incantamento. La diciassettesima puntata di questa rubrica, quella di oggi, si presta bene per parlare di ritrite, sfigatissime ricorrenze; ideale per raccontare quella sorta di rassegnazione che ci prende quando, in momenti di assoluto controllo, allo scattare del fatidico ultimo minuto, la palla improvvisamente impazzisce, ci viene carpita, si avvita, ricade sull'unico avversario smarcato e poi carambola, inevitabile iattura, in fondo al sacco.

Mi piacerebbe una volta tanto vedere un'astuzia, un'innocente perdita di tempo, insomma, uno di quegli escamotages che tutti gli altri sanno mettere in atto quando vincono, o quanto meno non perdono, e la partita sta tirando gli ultimi respiri. Almeno contro la Juve proviamoci.

Non pretendo la zuccata di Serena sotto la Maratona con la quale, all'ultimo, lo vincemmo noi un derby di tanti anni fa, ma un po' di sana melina, se mai il risultato ci sorridesse, sarebbe alquanto gradita. Per evitare che il goal beffardo, almeno per una volta, eviti di ritornare.

 

Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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