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Suonno d'ajere
Pino Daniele
Album Terra Mia (1977) EMI Italiana
Fin dal suo primo album Terra Mia Pino Daniele si mise a sfornare capolavori: basti pensare a 'Na tazzulella 'e cafè e a Napule è, due pietre miliari dell'artista partenopeo destinate ad iscriversi nel repertorio più alto della canzone d'Autore. Sonorità nuove che attingono alla tradizione della canzone napoletana rivisitandola in chiave blues, così da generare miscele originali e uniche.
Suonno d'ajere (Sogno di ieri), canzone meno nota ma di grande suggestione, è un duetto che vede contrapporsi in uno scambio di rimproveri e difese una ragazza e Pulcinella. Pino impersona la maschera partenopea: accusata di aver perso lo spirito scanzonato di un tempo, la leggerezza del riso e del sogno, risponde, travolta dal dolore, di incarnare ormai il grido contro la miseria, diventando voce urgente del desiderio di libertà. Una maschera attualizzata, destinata a fondersi, come sempre, con gli umori e i moti dell'animo del popolo.
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Proprio Pulcinella offre lo spunto per parlare di un'altra società legata ai nostri colori, l'Acerrana, squadra che milita in Eccellenza, non certo supertitolata come il River Plate ricordato la scorsa settimana, ma che per un altro strano tiro del destino rivestì la propria pelle di granata. Pulcinella, infatti, l'emblema dello spirito napoletano, non nacque a Napoli bensì ad Acerra, a due passi dal capoluogo, e proprio in questa cittadina il 17 dicembre 1947 l'Acerrana si trasformò in propaggine del Toro, autentica enclave granata in terra campana.
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Quel giorno il Grande Torino venne a disputare contro la squadra locale un'amichevole voluta da Ferruccio Novo e a fine gara donò le maglie agli avversari. Una targa lo ricorda: Avanti l'immane sciagura di Superga qui convennero gli invitti campioni del Grande Torino. Quelle magliette si fusero indissolubilmente con la comunità calcistica: per gratitudine ed ammirazione gli sportivi locali decisero di trasformare le proprie divise da nerostellate in granata e adottarono il toro rampante come simbolo.
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Ancora oggi si continua ad onorare la memoria dell'evento, e fa impressione vedere sulle maglie della squadra campana il nostro toro stilizzato degli anni Ottanta, quello che fu eletto dal Guerin Sportivo nel 2013 il più bello stemma calcistico di tutti i tempi. E, cosa incredibile, a due passi da lì troviamo un'altra comunità sportiva legata saldamente alla nostra: a circa 25 chilometri da Acerra sorge Ercolano.
L'Ercolanese, anch'essa in Eccellenza e maglia granata, nel 2017 partecipò alle celebrazioni del 4 maggio a Superga, portando omaggio ai nostri Caduti attraverso una rappresentanza e annullando in un attimo i quasi novecento chilometri di distanza tra il comune campano e il capoluogo piemontese. Con l'iniziativa "Ripianta granata" un gruppo di tifosi del Toro, C’mon Teste matte, ricambiò il gesto in settembre, ponendo nello stadio "Solaro" piccole piante in segno di solidarietà contro gli incendi che avevano devastato, in luglio, il Parco Nazionale del Vesuvio.
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E' bello raccontare due storie di amicizia calcistica che contribuiscono a rendere ancora più unico il nostro Toro, al di là della banale quotidianità sportiva e delle trite diatribe. Storie da non dimenticare, che suonano bene come le canzoni di Pino Daniele, come il blues fuso con la musica tradizionale napoletana, straordinario ed imprevedibile mix.
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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