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LENS, FRANCE - MARCH 08: The fans of Lens wave the flags during the UEFA Cup round of sixteen, first leg match between RC Lens and Bayer Leverkusen at the Stade Felix-Bollaert on March 8, 2007 in Lens, France. (Photo by Christof Koepsel/Bongarts/Getty Images)
Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis), di Dany Boon, 2008 - Pathé TF1
Philippe Abrams, direttore di una filiale provenzale delle Poste francesi, furbetto e pasticcione, si trova catapultato per punizione, dopo essersi finto disabile per ottenere il trasferimento in una località più gradita, nel famigerato Nord-Pas-de-Calais, la punta più settentrionale dell'Esagono, a due passi dal Belgio.
Lui, già di suo imbottito di pregiudizi, viene per giunta ragguagliato da un vecchio zio che gli fornisce informazioni terrificanti sul futuro luogo di lavoro, ribadendo ad ogni nuovo crudele stereotipo che quello che gli toccherà "è il Nooord!". Per Philippe è come essere relegato al Polo, un Polo per giunta senza ghiacciai immacolati né pinguini, ma ingrigito dalle miniere e popolato di strani personaggi che parlano un bizzarro, incomprensibile idioma.
Ben presto, invece, scoprirà che vivere "al Nooord" non è poi così male; anzi, si divertirà come non gli era mai capitato prima, perché gli Ch'tis (così si autodefiniscono gli autoctoni) sono bizzarri buontemponi dal cuore grande, che lo faranno sentire uno di loro, insegnandogli ad amare usi, costumi e cibi che gli erano parsi selvaggi, e a parlottare perfino lo sconclusionato dialetto locale.
Quando, dopo anni, il direttore finirà di scontare la pena e potrà ritornare nel suo Midi, il dolore per dover abbandonare quei luoghi sarà forte quanto la gioia di poter ritornare a casa. Giù al Nord nel 2008 stracciò ogni record di incassi e divenne il secondo film più visto in Francia dopo Titanic. Torna di grande attualità in questi giorni, perché ad essere spedito al Nooord è stato nientepopodimeno che il nostro Toro.
Una partita da giocare a Lens, in pieno Pas-de-Calais, un'amichevole prestigiosa contro una squadra di rango, da disputarsi lassù, ad un'ottantina di chilometri da Bergues, la sede dell'esilio di Philippe Abrams, tra gli Ch'tis. Quando il protagonista del film passa il confine tra il resto della Francia e quella regione si scatena un acquazzone coi fiocchi, ad aumentare lo sgomento del trapiantato contro la sua volontà, e lo stesso nubifragio non poteva non abbattersi sui nostri eroi granata: la pioggia è doverosa quando si arriva al Nooord, un rito d’iniziazione ed un messaggio di benvenuto.
Per i cinefili calciofili una partita del genere è stata un'occasione più unica che rara per rivivere le gag di Dany Boon, Kad Merad e degli altri valenti comprimari, che hanno reso quel film una delle rare commedie veramente comiche. E, nel frattempo, per gustare uno scampolo di grande calcio, perché l'avversaria è una formazione di tutto rispetto: quest'anno giocherà la Champions e l'anno scorso si è fatta superare di un misero punticino dal PSG dei marziani strapagati, lasciandosi la terza classificata, il Marsiglia, indietro di ben undici punti. Insomma, una squadra dei miracoli per la quale è facile simpatizzare, come capita sempre quando un Davide qualunque osa alzare la fionda contro il Golia di turno, un team che ha macinato punti su punti, in una sfida infinita contro la predestinata prima della classe, e alla fine è arrivato secondo per un niente. Non vi ricorda qualcosa questa storia? Rimembranze di un lontano 1977 tinto di granata e di sfortuna.
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Un salomonico zero a zero ha chiuso mercoledì la sfida con i francesi Rosso-oro: classico risultato da amichevole estiva? Niente affatto! Partita vera, combattuta col coltello tra i denti dai ventidue pedatori: interventi duri, azioni tambureggianti e qualche bella parata. E, tutto intorno, un pubblico da grandi occasioni: muri di folla, tifo tosto ed atmosfera da sfida che conta. Molto più di una sgambata agostana. A seguire, qualche giorno di ritiro chez le Ch'tis e un altro interessante match, un po' più a sud, contro il Reims, all'ombra della spettacolare cattedrale gotica, tra i filari di Champagne.
Poi, finalmente, il ritorno a Torino. Ma attenzione, potrebbe non essere un distacco indolore perché, come viene spiegato al protagonista appena arrivato a Bergues, chi va nel Nord-Pas-de-Calais piange due volte: quando arriva e quando se ne va. Forse, per soffrire del distacco occorrerebbe restarci un po' più a lungo della striminzita settimana del ritiro d'Oltralpe, ma non si sa mai..."E’ il Noord"!
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
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