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Il mese del ripensamento: non bruciamo nel fuoco di settembre le possibilità

Il mese del ripensamento: non bruciamo nel fuoco di settembre le possibilità - immagine 1
Nuovo appuntamento con "Lasciarci le penne", la nuova rubrica a cura di Marco Bernardi

Marco P.L. Bernardi

Canzone dei dodici mesi

Francesco Guccini

Album Radici (1972) EMI Italiana

Settembre è il mese del ripensamento, canta Guccini nella Canzone dei dodici mesi, una delle sue ballate più lunghe e dense di parole.

Forse il pezzo gli fu ispirato dalla disfida letteraria tra gli antichi poeti Folgóre di San Gimignano e Cenne della Chitarra, che si cimentarono in componimenti dedicati ai mesi rappresentandoli in modo opposto, l'uno -Folgóre- come pieni di delizie, l'altro -Cenne- come colmi di ogni sventura.

O forse gli venne in mente ammirando le sculture che illustrano il medesimo soggetto in qualche duomo o battistero di una qualche città emiliana.

Fatto sta che il Maestrone di Pavana nel 1972 compose una canzone fiume di sette minuti sul passare dei giorni e sul mutare degli stati d'animo che accompagnano l'avvicendarsi delle stagioni, piena di spunti di riflessione.

Quello che sta per chiudersi è dunque il mese del ripensamento, e mai come quest'anno il dono usato della perplessità si può riferire al Toro e al suo ondivago inizio di campionato.

Abbiamo sperato che l'incanto delle prime giornate, quando stavamo lassù, a guardare dall'alto il plotone incespicante delle altre squadre, potesse durare di più, che fosse meno illusorio, che magari si potesse prorogare fino a novembre, quando una pausa di un paio di mesi spezzerà in due il campionato.

Tale interruzione eterna potrebbe generare situazioni uniche ed esiti mai sperimentati; una posizione a ridosso della vetta, prima del letargo, potrebbe aprire scenari insperati di piazzamenti prestigiosi per squadre che, normalmente, quei posti non potrebbero nemmeno immaginarli.

Rischiamo di perdere il treno di una simile opportunità sconosciuta proprio a settembre, il mese nel cui fuoco, a dirla con Francesco, come scintille bruciano le possibilità.

Sarebbe veramente un peccato accorgersi a gennaio che punti persi inopinatamente, come quelli dilapidati nelle ultime due giornate, avrebbero potuto avere un peso rilevante e che le possibilità bruciate a settembre avrebbero potuto cambiare la storia di quell'anomalia calcistica che è la serie A 2022-2023.

Per non avere rimpianti, proviamo a crederci: ci sono risultati talmente bizzarri che basterebbe un filotto di due o tre partite senza errori per risalire sul carro delle prime.

Essere lassù avrebbe implicazioni, anche loro difficili da pronosticare, a livello di mercato di riparazione, di preparazione fuori stagione e di motivazioni.

Perdonate lo sforzo di ottimismo, ma la poesia del tifo si basa su slanci che di concreto hanno ben poco: io sogno di vincere a Napoli, di regolare l'Empoli come se fosse una formalità e finalmente di asfaltare la Juve, affrontandola con la stessa grinta con la quale giocavamo le stracittadine di trent'anni fa. E di ritrovarmi, a cinque partite dalla fine del minicampionato estate/autunno, a poter ancora sognare.

Pura utopia? Più che probabile, ne sono consapevole e non serve che si levino a ricordarmelo le voci dei facili profeti di sventura.

Dedico questa speranza flebile a tutti quelli che credono nei sogni impossibili, a quelli che, come canta Guccini, la loro mano di tarocchi non hanno mai imparato a giocarla.

Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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