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Rubriche

La fine della stagione del Torino… cantata da Guccini

Marco Bernardi

Una rubrica per parlare di Toro attraverso libri, poesie e canzoni che di Toro non parlano.Un romanzo o una canzone d'autore rivisitati alla luce delle vicende granata del momento.

Toro News ha il piacere e l’onore di presentare una nuova rubrica, “Lasciarci le penne”, a firma di Marco P.L. Bernardi, autore di libri gialli, che con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Così come il protagonista dei suoi romanzi, Marco ha un'antica passione per il Toro, per la letteratura e per la canzone d'autore. Buona lettura!

INCONTRO  di Francesco Guccini - dall'album Radici (1972) EMI Italiana

Francesco Guccini scrisse "Incontro" per una vecchia amica, ritrovata casualmente lungo la frenesia dei giorni (il brano inizia appunto con un significativo "E correndo"), dopo dieci anni di lontananza.

Un momento di fugace riavvicinamento, probabilmente non destinato a ricostruire un rapporto ormai perduto, ma utile per meditare sulla fragilità delle relazioni umane e sulla trasformazione di anime e corpi, modellati dall'implacabile passare del tempo.

La storia narrata si esaurisce in una sera, scandita dalle chiacchiere, dai ricordi annoiati, da una cena ingessata colma di formalità, e conclusa con un saluto affrettato dal forte sapore di addio in una stazione fredda e ventosa: i discorsi importanti -rimandati dal pudore nelle ore precedenti- si concentrano in poche frasi tardive, nelle quali la vita e la morte non hanno il tempo di dipanarsi.

La stazione è l'emblema del distacco, e il treno che si allontana nella notte quello del nostro passare, inghiottiti in un buio nel quale baluginano le "luci di case intraviste", come lampi della memoria.

Un brano malinconico e profondo, nel quale è facile riconoscersi e riconoscere eventi e persone, perché gli incontri e le separazioni sono tratti imprescindibili della vita di ognuno, nei momenti chiave della vita, certo, ma anche nella banalità ingrigita dei giorni. Gente che entra e che esce, porte girevoli della storia che può trasformarci in fantasmi, l'uno agli occhi degli altri.

Ho scelto questa canzone perché mi sembra che si adatti allo stato d'animo legato alla fine di una stagione sportiva, quel momento nel quale alcuni dei protagonisti che l'hanno animata sono destinati a disperdersi in altre squadre.

Noi del Toro conosciamo bene questo stato d'animo.

Ricordo il dolore di certi passati addii di fine campionato, la partenza quasi blasfema di Pulici, quella altrettanto inconcepibile di Junior, lo smantellamento della squadra dopo la beffa atroce di Amsterdam.

Poi la musica è cambiata, il calcio si è trasformato radicalmente. -Le bandiere non esistono più-, ci ripetono come un mantra quelli che la sanno lunga e, con un sorriso beffardo, aggiungono che è meglio non legarsi ai giocatori, specialmente se tifi per una squadra che non dispone di mezzi economici infiniti.

Ma vallo a spiegare a chi dietro quei giocatori ha perso ore e ore di frequenti incazzature e rare gioie, ai ragazzini in cerca di eroi nei quali specchiarsi, a quelli che con quel calcio passato, dei Pulici e dei Leo Junior, sono cresciuti e proprio non riescono ad abituarsi allo show patinato di oggi.

Incontri e poi partenze, "luci nel buio di case intraviste da un treno" per dirla col grande Francesco.

Perché, come chiude il brano, abbiamo tutti "il cuore di simboli pieno".

Il problema è che è sempre più difficile dare un volto a quei simboli.

Se non conoscete la canzone, vi invito a scoprirla e magari ad estendere l'ascolto a tutto il 33 giri che la contiene. Si intitola Radici ed è uno dei capolavori di Francesco Guccini: sette canzoni che formano quasi un concept album sul tema delle origini, della malinconia e del ricordo.

Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.