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La Mole granata, miracolo del 4 maggio
La sera dei miracoli Lucio Dalla dall'album Dalla (1980) RCA Italiana
Lucio Dalla, anima bolognese, visse per anni nel cuore di Trastevere, al 7 di vicolo del Buco, un rifugio di bellezza che sembrava essere stato pensato, fin nell'improbabilità del nome, dal cantautore emiliano, lui che si era inventato per la vita privata lo pseudonimo di Domenico Sputo. A Roma dedicò una delle sue canzoni più emozionanti, riuscendo nell'impresa titanica di rendere in musica e parole la poesia di una notte capitolina, trasfigurata nello spirito stesso della festa.
Nel brano i miracoli si susseguono, come capita in rari e preziosi momenti di splendore: i cani parlano tra di loro, la luna è in bilico, sospesa, e la stessa città si trasforma in una nave e si muove, con le piazze e i giardini e la gente nei bar. Che grande artista era Lucio: poche parole e la capacità, anch'essa miracolosa, di creare musica riuscivano a trasmettere la magia, quella che non si può spiegare, ma che qualche volta nasce e risplende.
La sera dei miracoli granata è stata, come ogni anno, quella del 4 maggio, quando la Mole si è tinta dei nostri colori, che naturalmente le si confanno, e l'intera città si è trasformata in una immensa bandiera, simile a quella che abbracciava negli anni d'oro tutta la Maratona. Il pellegrinaggio, iniziato a Superga, è continuato alla ricerca del nostro scorcio di Mole, chi ai Cappuccini, per assaporare l'atmosfera da lontano, chi proprio sotto, come a farsi schiacciare da tutto quel granata.
Sera così dolce che si potrebbe bere, da passare in centomila in uno stadio, canta Dalla e, nella notte del 4 maggio, vengono in mente i sessantamila di Torino-Real Madrid, che sarebbero stati centomila se il Delle Alpi avesse potuto accogliere così tanto pubblico, e poi tutte le altre folle oceaniche, da quella dello scudetto contro il Cesena alla marea umana ululante e fischiante dello spareggio col Mantova, e quei tifosi te li immagini tutti lì, nelle vie intorno alla Mole, anche quelli che non ci sono più, tutti lì ad ammirare il miracolo.
È la notte dei miracoli, fai attenzione: passa in fretta e sappiamo tutti che, la sera dopo, la città riprenderà il colore consueto. Quindi bisogna coglierla al volo, in quel suo essere rara e preziosa. Teniamocela cara, la nostra sera dei miracoli, la nostra Mole. E' giusto che si accenda una sola volta, nel volgere di un anno. La vorremmo così in perpetuo, ma allora sarebbe scontata. Non sarebbe così tanto nostra.
Mercoledì prossimo 17 maggio, alle ore 18.00, in occasione del Salone Off, se la pioggia deciderà di non scombinare i piani, Marco P.L. Bernardi presenterà il suo nuovo romanzo Giallo profumo di limoni in un luogo di Torino unico ed imprevedibile: il Cimitero Monumentale, di fronte alla tomba di Isa Bluette. Mai ricevuto un appuntamento in un luogo simile, vero? Siete tutti invitati!
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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