Revenant - Redivivo
Lasciarci le penne
Saul Coco, l’Hugh Glass granata
regia di Alejandro González Iñárritu
2015-20th Century Studios
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Hugh Glass, il personaggio del pluripremiato film Revenant - Redivivo, per quanto sembri l'eroe inventato da un autore fin troppo fantasioso, è realmente esistito. Era una guida, vissuta negli Stati Uniti tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: trascorse i suoi anni in modo, a dir poco, avventuroso e sopravvisse più volte a morte certa. Scampò a combattimenti contro i nativi americani, durante i quali i suoi compagni cadevano come le mosche; venne assalito e dilaniato da un orso, abbandonato in fin di vita in territorio ostile senza armi né viveri. Percorse centinaia di chilometri solo come un cane, esposto ad ogni sorta di disastro fisico e morale. Eppure, a dispetto della logica, trovò la forza per sopravvivere e divenne l'emblema di colui che, non arrendendosi mai, vince perfino l'inesorabile. DiCaprio, il protagonista, si aggiudicò il sospirato Oscar alla sesta nomination, lui pure una specie di sopravvissuto alle scelte dell'Academy, che sembrava essersi accanita contro negandogli con una certa pervicacia la statuetta per ben cinque volte.
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Un autentico redivivo, in tutto simile al personaggio, è arrivato da poco a Torino per indossare la nostra maglia: si direbbe che il granata gli si possa adattare alla perfezione. Si tratta di Saul Coco, difensore equatoguineano (che soddisfazione scrivere questo aggettivo), giunto sotto la Mole per rinforzare la linea difensiva della squadra, forte dei suoi 187 centimetri e di una grinta che dovrebbe sposarsi perfettamente con la nostra. Saul la morte in viso è uno che l'ha vista davvero. Prima per il morso di una zanzara che, trasmettendogli la malaria, lo ha portato a un pelo dall'incontro con la Nera Signora: giunto nell'ospedale e posto in stato di coma indotto, sembrava che non dovesse passare la notte. La notte invece la passò. Si riprese, ma lo scontro contro un muro di cemento collocato improvvidamente appena oltre la linea di fondo di un campetto di periferia sembrò riprecipitarlo nell'incubo. Immagini scioccanti, quelle dell'incidente: una botta spaventosa che sembra condannarlo. Rimane a terra inanimato e orrendamente ferito (ne uscirà con una commozione celebrale ed entrambi i polsi fratturati).
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Un curriculum di sventure e rinascite da far concorrenza all'esploratore americano, una capacità di ripresa che denota una forza di carattere non comune. Insomma, un tipo da Toro che, se riuscirà a calarsi nella nostra dimensione, non potrà che conquistare l'affetto di tutti noi tifosi granata. Deve far dimenticare Buongiorno: per molti, una missione quasi impossibile, ma per uno che è abituato a varcare i limiti della sorte, chissà che non si riveli più semplice del previsto. Certamente da oggi seguiremo con simpatia le imprese della nazionale equatoguineana (e due!), della quale Saùl è stato titolare inamovibile nell'ultima Coppa d'Africa. Avanti, ora, il prossimo innesto: speriamo che arrivi presto, in modo da potersi preparare con i nuovi compagni e arrivare all'esordio pronto e rodato. Il Campionato 2024/25, che sembrava così lontano, inizierà tra meno di un mese...
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
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