Genova blues
LASCIARCI LE PENNE
Se Baccini e Faber fossero stati del Toro… Il mistero dell’inno perfetto
Francesco Baccini e Fabrizio De André
Album Il pianoforte non è il mio forte (1990) CGD
Quando nel 1989 sentii cantare per la prima volta Baccini vidi la luce, come accadde a John Belushi nei Blues Brothers davanti alla predica musicale di James Brown.
Stavo ascoltando un musicista vero con idee nuove, un autore ironico che diceva cose serie senza prendersi sul serio, che veniva a scombinare la classifica delle mie preferenze musicali, da sempre sedimentata su un gruppo consolidato e ristretto di nomi.
Mi precipitai a comperare il suo cd, uno dei primi che portai a casa ad affiancare la mia voluminosa collezione di vinili. Si intitolava Cartoons: non assomigliava a nessuno quello strano pianista; nulla di simile avevo ascoltato prima di lui, e dopo di lui non avrei più ascoltato nulla di simile.
Da allora continuai a seguire Francesco, sapendo che avrei trovato, in ogni nuovo album, qualche perla da aggiungere alla mia personale collezione di brani da salvare e una coerenza dolorosa, portata avanti a discapito, forse, di una carriera che sarebbe potuta essere più facile.
Nel suo secondo album, Il pianoforte non è il mio forte, era presente Genova blues, canzone d'amore (e non amore) per Genova e per il Genoa, duettata magistralmente con Fabrizio de André.
Ogni volta che ascolto quel brano mi viene da pensare che, se quei due avessero tifato per il Toro (Faber era pure di famiglia granata; se solo avesse seguito le orme calcistiche di padre e fratello...), ora potremmo -chissà- fregiarci di un inno scritto da loro, avremmo la loro musica, la loro poesia e quelle voci a fondersi e alternarsi.
Sia chiaro, non ho niente contro l'inno attuale e nemmeno contro le allegre marcette del passato, da sparare a tutto volume dopo i goal o quando la squadra entra o esce dal campo; ma ci sono altre canzoni, rare, che riescono a parlare all'animo e provano a seguire i sentieri meno battuti o a tracciarne di nuovi. Canzoni che alla fine dell'ascolto ti lasciano in bocca il senso di un sentimento compiuto, che era dentro di te, ma non ti eri accorto di provare.
Nel nostro caso, il problema più grande che il paroliere deve affrontare è il peso della nostra tradizione, talmente impegnativa che è impossibile trasformarla in canzone senza correre il rischio di banalizzarla, e questo lo hanno capito bene Liboni e Borgatta in Ancora Toro.
LEGGI ANCHE: Aspettando Godot: l’assurda estate granata
Si è scelto di far cantare i calciatori (ve la ricordate la prima versione? La cantavano Cravero, Bianchi, Policano ed Ezio Rossi, membri della squadra del 1989), in modo che raccontassero del loro Toro, senza affrontare quei temi della storia e del cuore che potrebbero rivelarsi, artisticamente, trappole senza uscita.
Poi ci sono canzoni che parlano di argomenti alieni dal Toro, ma che misteriosamente s'intrecciano con lo spirito granata, quello non superficiale, quello che sappiamo riconoscere senza saperlo spiegare.
Penso a Bartali di Paolo Conte, per esempio: sa fortemente di Toro anche se parla di quel ciclista leggendario. Non so spiegarne il motivo: sarà l'atmosfera, sarà quel ritmo che ti scava dentro come un graffio sincero, ma per me è così.
Probabilmente tutti noi abbiamo la nostra canzone segretamente granata; forse non ci abbiamo fatto caso, ma, ad ascoltarla, ci riporta in Maratona, a Superga, in piazza San Carlo il giorno della marcia dei 50.000, nel vecchio Fila in disarmo.
E' il fascino delle grandi canzoni: sfuggono di mano ai loro autori e diventano di chi le ascolta e le rivive in maniera anarchica, al di fuori del testo.
Scoprire la più granata delle canzoni che non parlano di Toro potrebbe essere un ottimo gioco da fare in spiaggia: se riuscite a trovare la vostra, fatemelo sapere.
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA