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Si decide ora la stagione del Toro: l’importante non è partecipare
L'importante è esagerare
Enzo Jannacci, dall'album L'importante - 1985 DDD
L'importante è esagerare, cantava quasi quarant'anni fa Jannacci. È uno dei suoi brani strampalati, una sequenza di situazioni inverosimili legate tra loro dalla tendenza a esagerare dei protagonisti, fra i quali spicca la ragazza in metrò che si fa cedere il posto a sedere perché incinta da mezz'ora. Anche seguire il dipanarsi delle frasi non è semplice: il dottor Enzo era maestro nel restituirci un flusso di pensiero non lineare, ma pieno di strappi, frasi interrotte, espressioni gergali e dialettali. Cercare di interpretarlo è un gioco enigmistico che vale la pena di affrontare per scoprire che cosa si nasconde sotto la patina del sarcasmo, dietro l'innata capacità di strappare la risata. Questa canzone, nel grottesco concatenarsi delle situazioni, è un invito ad andare oltre, e l'importante è esagerare sia nel bene che nel male, scrollarsi di dosso i limiti.
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Spesso ci si adatta al banale galleggiamento; si sprofonda, rassegnati, nella mediocrità che livella verso il basso ed è proprio quello il momento in cui vale la pena esagerare, rischiare, infischiarsene dei limiti, e se hai in mano solo mosche prova a darci anche del tu. Il Toro di oggi, 16 agosto 2024, è esemplificativo di quell'attimo in cui è ancora possibile emergere dalla mediocrità: dopo l'arrivo di un allenatore in gamba, di tre innesti di mercato interessanti: Saul Coco, Che Adams e Borna Sosa, elementi bene assortiti e al posto giusto per risolvere problemi annosi, è giunto il momento di spiccare il volo. Occorre voler scovare quel paio di giocatori necessari a colmare le ultime lacune per mettersi, finalmente, nelle condizioni di tentare il salto, quello che è mancato nelle passate stagioni. Domani sarà già campionato, ci sarà il Milan a San Siro: un debutto di fuoco ad alto rischio di scottature. Giochiamocelo con la voglia di stupire, perché l'importante è esagerare, far mai finta di crepare, non ti dicon sempre sì. Trasformare i no in successi vale più di qualsiasi vittoria scontata.
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Abbiamo gente grintosa, dalla faccia giusta: capitan Zapata che gonfia i muscoli dopo ogni goal, Che Adams che dà la carica solo a sentirne il nome di battesimo (Hasta siempre Comandante!, per dirla con Carlos Puebla), Revenant Saul Coco e ora Borna Sosa che, stando alle foto dell'atterraggio a Malpensa, sembra Kurt Cobain redivivo. Abbastanza per permetterci qualche ottimistico sogno premonitore, prima che il responso del campo rimescoli le carte e accenda o spenga gli entusiasmi. Bisogna essere consapevoli che, in questi giorni, si sta plasmando la stagione su due fronti: quello sportivo e quello del mercato sul quale, ripetiamolo ancora, è il momento di esagerare. Adesso, o mai più, si costruisce la stagione che verrà. Perché, mi perdoni il Barone De Coubertin, non sempre l'importante è partecipare.
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Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
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