Vorrei incontrarti fra cent'anni
lasciarci le penne
Un annuario del calcio del futuro
Ron e Tosca
1996 – WEA Italiana
Nel 1996 Ron e Tosca vinsero Sanremo con un bel brano del cantautore di Dorno. Fu una vittoria accompagnata dalle polemiche, che non possono mai mancare al Festival: si vociferò che, in realtà, a trionfare fossero stati Elio e le Storie Tese con la mitica Terra dei cachi, ma fu una di quelle controversie destinate ad alimentare leggende metropolitane senza venire mai dipanata. La canzone vincitrice era davvero bella: citava i sonetti di Shakespeare e faceva pensare al tempo che passa e a ciò che gli resiste.
Vorrei incontrarti fra cent' anni, tu pensa al mondo fra cent' anni. Ritroverò i tuoi occhi neri tra milioni di occhi neri, saran belli piu' di ieri: verso tra i più emozionanti, che chiude magistralmente la strofa e fa pensare alla nostra precarietà e alla tenacia del sentimento, destinato ad essere più forte della vita e della morte. Pensare al mondo fra cent'anni fa veramente paura: alla fine di tutti quei giorni non ci saremo più, nemmeno nei ricordi di chi verrà dopo.
Sarebbe bello poterci arrivare anche solo per un attimo, dare un'occhiata, vedere in che stato sarà il mondo (ammesso e non concesso che ci sia ancora, considerati gli attuali chiari di luna), verificare se gli esseri umani si saranno fatti finalmente furbi o continueranno a dibattersi tra guerre e sete di autodistruzione mascherata da progresso. Prenderei atto della situazione; poi, se mi restasse ancora un minuto, facendo finta di niente cercherei di recuperare un annuario del calcio italiano per scorrerne l'albo d'oro e trovare il nostro Toro, sperando di vederlo comparire. Sarebbe esaltante scoprirlo sul gradino più alto del podio mentre altri granata ne festeggerebbero le gesta e sentirsene un po' parte, come capita a noi oggi rileggendo i successi del Grande Torino, che sentiamo anche nostri, seppur nati così tanti anni dopo l'ultimo trionfo.
Sarebbe una gioia in prospettiva, generata da gesta di giocatori nemmeno nati quest'oggi. Fantasia pura, sogno figlio di un'atavica astinenza di vittorie generatrice di voli pindarici ed incursioni nel mondo della fantascienza, che non è il genere letterario nel quale mi cimento, ma che si presta bene a fughe in mondi diversi. Mondi che non vedremo mai ma che esisteranno, a prescindere da noi che possiamo soltanto sognarli. Confesserò che, nel sogno appena sognato, l'ho data davvero un'occhiata a quell'annuario del futuro e adesso so cose che, per citare Blade Runner, voi umani non potreste immaginarvi.
Volete sapere se e quando vinceremo uno scudetto? Quando la coccarda tricolore dei trionfatori in Coppa Italia tornerà a fregiare le nostre casacche? Se finalmente alzeremo coppe europee e rimpolperemo la nostra impolverata sala dei trofei? Non risponderò. La sola cosa certa è che, se dovessi trovarmi tra cent'anni nella Torino che sarà, combatterei sempre dalla stessa parte, come canta Ron e mi emozionerei, nel ricordo, ogni 4 maggio. Sono sicuro che, se anche quell'annuario del futuro non riportasse nuove vittorie per noi, non sarei il solo a commuovermi nel vedere la Mole tingersi di granata in quel giorno. Fra cent'anni.
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
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