Su e giù
lasciarci le penne
Yo-Yo emozionali sulle montagne russe granata
Vernice
Album Vernice (1993) Epic Records
Nel 1993 divenne tormentone dell'estate un brano degli esordienti Vernice.
Il cantante e autore Stefano D'Orazio, uno con la voce un po' alla Vasco Rossi e un po' alla Jovanotti, proponeva dotte variazioni sul tema del titolo: raccontava dei suoi giri su e giù per il paese, poi degli sbalzi d'umore che lo facevano sentire su e poi giù e infine di quella volta in cui si era chiuso in ascensore con una ragazza e aveva cominciato ad andare su e giù. A quel punto il pubblico cominciava a darsi di gomito, a scambiarsi occhiate maliziose e compiaciute e il gioco era fatto, perché d'estate più la canzoncina di turno è disimpegnata e birichina, più piace.
Il grande successo dei Vernice, orecchiabile e col doppio senso finale escogitato per essere colto al volo e strappare un sorriso anche al più bacchettone dei benpensanti, si è fermato lì, nel 1993, e riaffiora ogni tanto nella memoria, come capita ai ricordi delle estati passate che vivono una sola stagione.
Quel motivetto mi è ritornato alla mente subito dopo la batosta casalinga del Toro contro lo Spezia. Fino a qualche minuto prima eravamo tutti su, su, su, ancora inebriati dal trionfo col Milan, come sempre speranzosi -anche i più disincantati- che la svolta tanto aspettata fosse giunta. Poi è bastato un rigore di M'Bala Nzola (proprio lui, l'oggetto del desiderio frustrato del nostro mercato) per riprecipitarci giù, giù, giù, nella solita discesa a picco che tende a seguire ogni nostra piccola salita.
Il problema è che queste montagne russe continue logorano, le ascese velocissime, a dirla col maestro Battiato, precedono immancabilmente cadute vertiginose alle quali non c'è verso di abituarsi.
Dicono che la doccia scozzese a qualcuno faccia bene: a noi sicuramente no. Lo shock termico ci fa male: troppo freddo il freddo, troppo caldo il caldo.
E non c'è verso di farci l'abitudine: ogni nuova batosta è uguale alla prima e brucia nello stesso modo.
Strano io o strana questa vita
questa cosa qui
non l’ho mai capita
cantavano i Vernice, constatazione che si adatta perfettamente alla nostra situazione di tifosi del Toro.
Il problema è che c'è poco da capire.
Ci siamo trasformati in yo-yo emozionali, ben triste destino...
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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