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L’attesa

Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 
Prima che sia troppo Tardy / Torna la rubrica di Enrico Tardy: "Se da un punto di vista caratteriale il Toro ha provato a far sua la partita, dal punto di vista tecnico ed organizzativo la strada da percorrere è ancora lunga"

Oltre che il titolo di un ottimo film, l’attesa è lo status da oltre vent’anni del tifoso granata.

Aspettiamo chi e che cosa non si sa bene, ma siamo lì pronti ad accenderci anche solo per qualche minuto di pressing vigoroso o per qualche cambio di ritmo.

Ad un pareggio nel calcio si può arrivare in tante maniere come a Bologna o come contro la viola, ma cinicamente alla fine sempre di un punto si tratta.

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Se da un punto di vista caratteriale il Toro ha provato a far sua la partita, dal punto di vista tecnico ed organizzativo la strada da percorrere è ancora lunga.

Il primo tempo è stato nettamente migliore del secondo, l'assenza di occasioni concesse agli avversari ne è la dimostrazione oltre le numerose situazioni di pericolo create.

La seconda frazione è stata obiettivamente più equilibrata, tanto che il rischio maggiore lo abbiamo corso noi sul finire della gara.

Nella casella delle cose buone inseriamo certamente l'impegno e l'agonismo profuso, purtroppo rimaniamo poco efficaci nell'organizzare la manovra offensiva e tecnicamente siamo troppo approssimativi in troppi elementi.

La fisicità è migliorata, ma gli errori nei passaggi, nei controlli e nei tiri in porta

sono ancora troppo numerosi.

Essere entusiasti per il pareggio di ieri mi parrebbe sintomo di scarsa lucidità e ambizione.

La viola è una squadra infarcita di giovani e che per un tempo ha concluso nulla e nel secondo ha fatto una gara appena sufficiente.

Aspettiamo con ansia la gara della svolta, quella in cui il pallone non schizza sul piede. del difensore favorendo un gol avversario, quella in cui un tiro dal limite dell'area finisca nello specchio della porta, quella in cui Belotti sotto porta faccia la scelta giusta e vincente, quella in cui Baselli (ieri ottimo per 60 minuti) resista a buoni ritmi per 90 minuti.

Oggi non abbiamo ancora un'identità di gioco precisa e ci sono alcuni equivoci tattici non trascurabili, ad esempio Zaza ( gioca solo di petto o di tacco…mah).

Dunque non ci resta che attendere ...tanto è solo una ventina d'anni che lo facciamo.

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.