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EDITORIALE

A metà strada

Gianluca Sartori

Questo Torino non è una squadra perfetta, ma a metà del guado si ha la sensazione che la direzione che ha intrapreso sia quella giusta considerando da dove è partita

È bene dire le cose come stanno. Il Torino ha vinto contro il Verona immeritatamente, per come non ha saputo gestire la partita in superiorità numerica (complimenti ai gialloblù). Non è la prima volta che accade perché anche con l’Udinese il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ma altrettanto immeritatamente il Torino aveva perso diversi punti in precedenza: due contro la Lazio, almeno tre fra Atalanta, Milan, Roma e Napoli. E siccome si è sentito da più parti definire “da grande squadra” le vittorie ottenute da Milan o Roma contro il Torino, allora stavolta è giusto non essere troppo bacchettoni nei confronti dei granata.

Nel calcio succede spesso che i risultati non rispecchino fedelmente quanto accade in campo e, in linea di massima, nell’arco di un campionato gli episodi sfavorevoli e favorevoli si bilanciano. Più che gli episodi, a fare la differenza sono le qualità di un gruppo, le idee di un allenatore e i cambiamenti fatti nel tempo. Quelli del Torino sono evidenti, in sei mesi Juric si è guadagnato credibilità con i fatti: ha plasmato una squadra con una sua identità e un suo carattere, che sa esprimere valori in linea con la tradizione granata.

Questo Toro non è una squadra perfetta. Gli manca la capacità di rallentare i ritmi di una partita e questo può alla lunga causare dei problemi; non sempre riesce a giocare con la stessa personalità in casa e in trasferta. Però il bottino di 25 punti in 18 partite è soddisfacente, considerando sempre da dove si partiva. Non sembra eccessivo fissare in quota 50 punti l’obiettivo stagionale che può perseguire il Torino di Juric. Giunti a metà strada, osservando questa squadra c’è la consapevolezza che tanti sono gli aspetti su cui deve lavorare ma anche la sensazione sempre più forte che il progetto sia credibile e che la direzione sia quella giusta.