EDITORIALE

Belotti e Torino, sicuri debba finire qui?

Belotti e Don Robella, Superga
I gol che quest’anno sono mancati alla squadra, con Belotti in campo sarebbero arrivati
Gianluca Sartori Direttore 

Andrea Belotti si avvicina come meglio non potrebbe al compito della lettura dei nomi dei Caduti di Superga in questo 4 maggio, che potrebbe essere il suo ultimo da capitano del Torino. Ma rimaniamo nella nostra convinzione che sarebbe meglio non fosse così, che la cosa più opportuna per tutti sarebbe la prosecuzione di questa bella storia.

Forse il Gallo sta capendo che nel Torino di Juric può tornare a segnare tantissimo. “Secondo me qui sta nascendo qualcosa di bello”, ha detto Belotti tenendo in braccio il pallone portato a casa a Empoli. E ancora: “Juric ci ha dato un gioco che valorizza ognuno di noi consentendoci di dare il meglio”. Indizi sul futuro? Vedremo, ma a nostro avviso il Torino serve ancora a Belotti e Belotti serve ancora al Torino. I gol che quest’anno sono mancati alla squadra, quelli che avrebbero potuto far correre la squadra per l’Europa, con Belotti in campo sarebbero arrivati. E al Gallo questo Toro garantirebbe un ruolo da bandiera in una squadra in ascesa e caratterizzata da una mentalità offensiva: presupposti giusti per poter rimanere nel giro della Nazionale. Lui, Sanabria e Pellegri possono essere il trio di attaccanti per il Torino del presente e anche del futuro.

Belotti rappresenta tanto per il Torino, ancora di più dopo la tripletta di Empoli messa a segno partendo dalla panchina, che lo colloca alle spalle del solo Pulici nella classifica dei marcatori della storia granata in Serie A. E il Torino rappresenta tanto per Belotti. La lapide dei campionissimi del Grande Torino gli rinfrescherà la memoria su questo, se ce ne fosse bisogno.

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