Ivan Juric aveva bisogno di una vittoria nel derby. Lo avrebbe anche meritato, per la professionalità e il trasporto emotivo con cui ha sempre interpretato il suo ruolo. Un successo avrebbe nobilitato il buon lavoro fatto in questi tre anni e migliorato il ricordo della sua esperienza nel caso in cui il rapporto col Torino non dovesse proseguire. Lo 0-0 contro la Juventus si guadagna invece un posto d'onore nella lunga lista dei rimpianti del tecnico croato, e consolida la sensazione di una certa incompiutezza se si pensa al quadro generale del suo operato.
EDITORIALE
Ecco perchè i derby sono il primo rimpianto di Juric
Il pareggio maturato all’Olimpico Grande Torino contro i bianconeri può dirsi giusto, è così quando una partita l’avresti potuta vincere ma anche perdere, quando la prestazione è buona a metà (primo tempo deludente, secondo tempo all’altezza). A posteriori però in casa granata resta soprattutto il rammarico perché c’è la sensazione che si tratti di un’altra occasione persa, la consapevolezza ormai acquisita del fatto che questa è una buona squadra in grado però di arrivare fino a un certo punto. La giocata, l’episodio, lo strappo decisivo quando più conta non arriva. In tal senso, questa sfida è stato lo specchio di un’intera esperienza, quella del governo Juric fino ad oggi.
Risultati alla mano, i derby sono l’incubo del Torino da ben prima che arrivasse Juric. Il bilancio dell’era Cairo nelle stracittadine è certamente imbarazzante, e la tendenza peraltro era iniziata anche precedentemente all’arrivo dell’attuale patron. Nell’ultimo triennio, però, il divario tecnico tra Torino e Juventus si è assottigliato parecchio. Juric ha trovato un momento storico in cui i rivali bianconeri per varie ragioni erano molto più “aggredibili” rispetto al passato, e difficilmente lo saranno altrettanto in futuro. Ivan si è invece fermato a quattro sconfitte e due pareggi. Chi scrive spera che Juric possa avere altre possibilità in futuro, ma se così non fosse, la sua avventura non si chiuderebbe senza amarezza, e i derby sarebbero probabilmente il suo più grande rimpianto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA