Non è inattesa la vittoria del Torino a Udine, né per il risultato in sé, né per il modo in cui è arrivata. Non lo è, perché la squadra aveva già fatto molto bene nelle precedenti quattro partite contro squadre in lotta per le posizioni europee, dalla Lazio al Napoli. Ma sono girate male alcune cose e il Toro non è riuscito a raccogliere quanto avrebbe meritato.
l'editoriale
Il momento di raccogliere
E allora il momento di raccogliere è ora. La partita di Udine ha confermato che ci sono le premesse per vedere un bel finale di campionato da parte dei granata. Dopo la sosta inizierà l’ultimo spezzone di stagione, saranno nove partite che chiuderanno il (primo?) triennio di Juric. Nove partite in cui deve essere concretizzato quanto di buono fatto, in cui la squadra deve ribellarsi, rifiutando per sé l’etichetta di bella incompiuta.
“Dobbiamo tentare di vincerle tutte”, ha detto Paro. Non sono parole di circostanza, appare una manifestazione di intenti e non è una frase detta a caso. Il Toro può giocarsela contro chiunque, lo sappiamo da tempo ma spesso è mancato il famoso centesimo per fare l’euro. La partita contro l’Udinese però può essere l’iniezione giusta in termini di consapevolezza e autostima. L’Europa resta un obiettivo molto difficile, ma ci sono i presupposti morali, tattici e tecnici perché il Toro, questo Toro, possa regalarsi un finale di campionato importante.
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