Editoriale

Il momento di Vagnati

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Vagnati è chiamato al difficile compito di migliorare una squadra già buona stando dentro i paletti economici imposti da Cairo e assecondando le indicazioni di Juric
Gianluca Sartori Direttore 

Più che il presente, che narra di un campionato sicuramente soddisfacente visto il contesto ma praticamente già concluso, il tema caldo in casa Toro oggi è il futuro. In questo momento storico ci si chiede se - messa alle spalle una parentesi di due anni che, per vari motivi, hanno visto il club tornare a lottare per non retrocedere come non faceva da quasi dieci anni - è nelle corde della società un salto di qualità. La piazza è blasonata e ambiziosa e, come ha ben capito Juric, chiede alla società di poter tornare a lottare per le coppe europee.

È da apprezzare la genuinità e la voglia di non accontentarsi del tecnico, persona autentica che dice sempre quel che pensa (a volte fin troppo). Quando vuole mandare un messaggio pubblicamente, Juric non ci pensa due volte. Può dire di aver tirato il Toro fuori dai guai e quindi ha deciso di buttare nel campo della società la responsabilità di provare a pensare a un futuro ambizioso. Ma il presidente Cairo ha il dovere di tenere d’occhio il bilancio del club. I conti negli ultimi anni non sono tornati per una serie di scelte poco avvedute e ora devono quadrare nuovamente. Il patron è stato chiaro in merito.

Entrambi hanno una parte di ragione; il tecnico fa bene a sottolineare che non si può pensare di far diventare il Toro più forte puntando solo su giovani da far crescere nel tempo. E al presidente tocca evidenziare che non è il momento di spese folli. A trovare una sintesi tra le due posizioni e favorire la piena sintonia tra tutte le parti deve essere quindi il direttore Vagnati, chiamato al difficile compito di migliorare una squadra già buona stando dentro i paletti economici imposti da Cairo e assecondando le indicazioni di Juric. Dovrà essere lui insieme ai suoi collaboratori a trovare giocatori giusti a prezzi contenuti, come fece il suo predecessore Petrachi con i colpi Bremer e Lukic. Vagnati ha avuto le sue colpe quando costruì un Toro da salvezza risicata come ha avuto i suoi meriti nella ripartenza di quest’anno. Il direttore genovese ha ancora un anno di contratto e quindi ha di fronte a sé un mercato estivo importante: per lui e per tutto il Toro.

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