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Il nuovo quarto d’ora granata

Gianluca Sartori Direttore 
Editoriale / La gara contro la Sampdoria è un’altra occasione mancata e ora c’è il derby

Chissà cosa direbbe Oreste Bolmida, il leggendario trombettiere che dava la carica al Grande Torino. Il Toro di oggi ha ribaltato il concetto di quarto d’ora granata: allora era il momento della partita in cui Valentino Mazzola e compagni alzavano i giri del motore e tritavano gli avversari, oggi è quella fase di gioco in cui il Torino butta al vento tutto quel che di buono era stato fatto in precedenza, prendendo un paio di gol in rapida successione e subendo rimonte. Il film è sempre lo stesso e si è visto contro Sassuolo, Lazio, Inter e Sampdoria. Sono in tutto 16 i punti persi da posizione di vantaggio, record europeo non da oggi.

Hai voglia a dire che prima o poi questo problema sarà superato, poi si ripropone di fatto ad ogni partita; il Torino passa avanti e sa che non riuscirà a tenere il risultato, così come gli avversari sanno che non bisogna darsi per perduti quando sono sotto contro i granata. A questa squadra servirebbe un episodio fortunato, che manca puntualmente, e magari anche un portiere che pari: ingrediente che era stato fondamentale per la salvezza della scorsa stagione e che manca del tutto quest’anno a causa della attuale metamorfosi negativa di un Sirigu irriconoscibile.

E se è innegabile che il Torino sia una squadra viva - lo dimostra la reazione veemente che ha portato al pari e avrebbe anche potuto far fruttare una vittoria se non fosse stato per un ottimo Audero - non può non preoccupare Giampaolo la friabilità di una squadra che ha la peggior difesa della Serie A, a vanificare i gol messi a segno dal miglior Belotti di sempre. La verità è che il match contro la Sampdoria era da vincere per un Torino che si trova in zona retrocessione quando un quarto di campionato se ne è andato. La svolta tarda ad arrivare. Arriverà nel derby? Per crederlo ci vuole un vero atto di fede.