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l'editoriale

Juric, l’orgoglio e la verità 

Gianluca Sartori Direttore 
Perdere uno degli uomini più da Toro degli ultimi vent’anni deve essere una lezione utile per tutto l’ambiente

Qualcuno può pensare che Ivan Juric non abbia capito il Toro e i suoi tifosi. Noi invece pensiamo che li abbia compresi eccome, e anche più di altri che bazzicano a vario titolo nell’ambiente da più tempo di lui. Dopo aver ottenuto la vittoria contro il Milan, il tecnico ha vuotato il sacco, esprimendo con la chiarezza che lo contraddistingue il motivo per cui ha deciso di andare via: il poco feeling con il pubblico, la scintilla mai scoccata fino in fondo con la piazza, la sensazione che lui e i suoi giocatori abbiano ricevuto meno apprezzamento di quello che avrebbero meritato. Un ingrediente fondamentale per una persona che in quello che fa mette tutto sé stesso, vivendo la città sette giorni su sette. Per i bilanci finali attendiamo ancora l’ultima partita (e forse anche oltre), considerando che l’obiettivo Europa è ancora raggiungibile. Intanto, per il lavoro che ha fatto nel suo triennio Juric prova un orgoglio smisurato, che a tratti gli fa dire cose esagerate. Ma nel pensiero di Ivan c’è anche un fondo di verità nel momento in cui critica l’ambiente. Che i tifosi vogliano qualcosa in più del solito decimo posto è cosa buona e giusta, considerando che Bologna e Atalanta sono riuscite a fare il salto di qualità; al tempo stesso a Torino troppo spesso si perde il contatto con la realtà e le aspettative finiscono per essere troppo grandi per quelle che sono le circostanze attuali. Come allenatore Juric è criticabilissimo e, anzi, restiamo convinti che c’erano tutte le possibilità per arrivare almeno a 60 punti quest’anno. L’uomo ha invece assorbito e fotografato alla perfezione la situazione che lo circonda, comprendendo quali sono le potenzialità e i demoni di un ambiente troppo legato a un passato che non può tornare. Proprio questo paradossalmente porterà uno degli uomini più da Toro degli ultimi vent’anni a staccare la spina. La speranza è che questo possa essere di lezione.