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MILAN, ITALY - JANUARY 11: Michel Ndary Adopo of Torino FC celebrates with teammates after scoring the sides first goal during the Coppa Italia match between AC Milan and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on January 11, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nel calcio e non solo, le motivazioni sono spesso decisive. Sicuramente è stato su questo piano che si è deciso l’ottavo di Coppa Italia tra un Milan snob e senz’anima, che vedeva questa partita quasi come un impiccio in vista del campionato e della Supercoppa, e un Torino sceso in campo concentrato come se da questa partita dipendesse tutta una stagione. E la differenza di motivazioni si è vista non nella fase iniziale del match, quella in parità numerica tra i titolari del Torino e le riserve del Milan, ma in quella finale, con dieci riserve dei granata contro undici big rossoneri.
Considerazioni che non devono andare a detrimento dei meriti del Torino, tornato dalla serata di San Siro con la scarica di adrenalina che tanto serviva a squadra e ambiente dopo i due pareggini di inizio 2023 contro Verona e Salernitana. Una vittoria come questa, speciale anche perché firmata da due giocatori fino a ieri ai margini della rosa come Bayeye e Adopo, può svoltare almeno una parte di stagione, o forse no. Ma è un segnale del fatto che questa squadra dopo tante batoste si sta forgiando anche caratterialmente per provare a raccogliere soddisfazioni in un futuro più o meno prossimo. Ed è un segnale che la magia del Toro è ancora lì, arde sotto la cenere e può riaccendersi di tanto in tanto quando meno te lo aspetti.
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