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La scintilla del cambiamento

La scintilla del cambiamento - immagine 1
Editoriale / La terza rimonta consecutiva è un segnale che non può passare inosservato: qualcosa nella testa del gruppo è scattato
Nicolò Muggianu

Un indizio è un indizio, due indizi possono essere una coincidenza, ma tre indizi rappresentano una prova. Il "pazzo" Torino di Nicola rimonta ancora, per la terza volta consecutiva, riuscendo a rimettere in piedi un match che sembrava ormai chiuso in casa dell'Atalanta. Da 3-0 a 3-3 come non si vedeva in Serie A dal dicembre 2019, quando fu proprio il Torino di Mazzarri a farsi rimontare dal Verona dopo essere passato in vantaggio di tre reti. Fu proprio quella la prima sliding door della gestione del tecnico di San Vincenzo: il primo indizio, appunto, che contribuì ad aprire una frattura nello spogliatoio granata che deflagrò definitivamente 25 gennaio successivo, nel 0-7 casalingo proprio contro l'Atalanta di Gasperini.

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Corsi e ricorsi storici, che in quel caso sancirono la fine dell'era Mazzarri e che oggi rappresentano invece la speranza di una scintilla del cambiamento per il nuovo Torino di Davide Nicola. Significativo, in questi termini, un dato che ben spiega la svolta caratteriale che l'ex tecnico del Genoa sta provando ad apportare alla sua squadra: in 18 partite il Torino di Giampaolo aveva perso 23 punti da situazione di vantaggio, mentre in tre partite quello di Nicola ne ha conquistati tre da situazioni di svantaggio (riuscendo a recuperare un 1-0, un 2-0 e un 3-0). È questo il dato che meglio rappresenta la sterzata caratteriale che il tecnico sta provando a dare a Belotti e compagni, che contro l'Atalanta hanno dimostrato quanto l'unione del gruppo possa fare la differenza anche in situazioni disperate.

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E sarà proprio questo lo spirito da cui dovrà ripartire il Torino, che con il pareggio di ieri non è riuscito comunque a fare passi in avanti rispetto alla zona salvezza. La vittoria dello Spezia in casa del Sassuolo rende infatti ancor più complicata la posizione della compagine granata, attesa da tre settimane di fuoco in ottica salvezza. Da qui al prossimo 26 febbraio, infatti, i granata affronteranno in rapida successione Genoa, Cagliari e Sassuolo in tre scontri che potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte per il destino del Torino. Certo, affrontarli con lo spirito visto ieri in campo dal 25' del primo tempo in poi è già un buon punto di partenza da cui ricominciare.

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