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La strada per la salvezza

Editoriale / Ma martedì contro l’Udinese i buoni segnali non basteranno più

Gianluca Sartori

Sarà il fatto che abbiamo ancora negli occhi la squadra inguardabile e ridotta a brandelli del pre-Covid, sarà il sollievo per il ritorno del calcio, una parte importante della normalità nel nostro paese. Ma il Torino visto contro il Parma ha destato qualche buona sensazione. La squadra granata ha sempre i suoi limiti, belli evidenti, e davanti a sè ha un cammino in salita, complicato da un handicap importante come l’insufficiente numero di uomini a disposizione. Tuttavia la squadra di Longo ha dimostrato di essere viva e contro il Parma avrebbe meritato di vincere. Il successo non è arrivato per un rigore sbagliato e per un paio di occasioni sciupate da pochi passi. Ma è già qualcosa (molto) che il Torino si sia creato le condizioni (non sfruttate) per arrivare ai tre punti, considerando il periodo da cui arrivava e le molte insidie che si trovava davanti.

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È stato un Toro apparso fisicamente all’altezza della situazione considerato tutto. Tatticamente le indicazioni di Longo sono state recepite con ordine e la squadra ha tenuto bene il campo concedendo qualcosa di troppo solo nella seconda parte del primo tempo. Mentalmente c’è stata la reazione giusta dopo il gol di Kucka; il Toro di febbraio avrebbe tirato i remi in barca finendo per perdere la partita, ieri è accaduto qualcosa di diverso e la squadra è arrivata a tanto così dal vincere, in un secondo tempo in cui si sono visti persino scampoli di buon calcio.

Moreno Longo infila il suo primo punto da allenatore del Torino e sembra essere riuscito a trovare il bandolo della matassa per tenere in mano la squadra. In questa situazione non si può che ripartire dai buoni segnali, che però stavolta ci sono e sono evidenti. Se il Torino è quello visto contro il Parma la salvezza è alla portata, a patto di ritrovare il miglior Belotti. Ma la prossima partita è già dietro l’angolo: e contro l’Udinese i buoni segnali non basteranno più.