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TURIN, ITALY - 2023, DECEMBER 16: Duvan Zapata of Torino FC celebrates after scoring his team's first goal during the Serie A TIM match between Torino FC and Empoli FC at Stadio Olimpico di Torino. Photo: Nderim Kaceli
Si può partire dai numeri per dire che il Toro ha svoltato. Da quando hanno cambiato modulo, passando al 3-5-2, i granata hanno raccolto 14 punti in 7 partite: soltanto Juventus e Inter hanno fatto meglio della squadra di Juric, che ora viaggia ad una media europea. E senza qualche errore arbitrale pesante, Monza e Frosinone in primis, forse la classifica sarebbe ancora più interessante.
Ma i numeri sono la conseguenza di un lavoro che Juric ha portato avanti all'interno dello spogliatoio, ricompattando una squadra che aveva perso la retta via. "È cambiata soprattutto la mentalità degli allenamenti e la voglia di stare insieme. Questa è la cosa che mi soddisfa di più, tutti vanno forte e questa è la base" ha spiegato molto chiaramente il tecnico. Negli ultimi mesi Juric non ha guardato in faccia nessuno: a inizio stagione ha tenuto fuori Tameze, a Bologna è toccato a Milinkovic-Savic. In entrambi i casi le scelte hanno fruttato: l'ex Verona è stato a lungo tra i migliori pur giocando in un ruolo non suo, il portiere ha messo in fila tre partite quasi perfette da quando è tornato. Il caso più spinoso da risolvere resta quello di Radonjic, ma i numeri dicono che l'aver rimesso il gruppo davanti a tutto è stata la cosa più importante.
E la conferma è arrivata proprio contro l'Empoli, nella classica partita in cui i tre punti contano più di ogni altra cosa. Al Toro serviva vincere per coltivare ambizioni europee e la vittoria è arrivata. Un successo da squadra matura, poco cinica nel primo tempo ma comunque capace di blindare i tre punti in una ripresa molto solida e poco spettacolare. Per i granata arriverà ora l'esame Udinese: lì si potrà pesare ancor di più la crescita della squadra.
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