Il calcio, alla fine della fiera, è una cosa piuttosto semplice; chi ha i giocatori migliori ha più probabilità di vittoria. Il Torino ha vinto contro il Parma grazie soprattutto all'elemento con più qualità tecnica tra gli oltre 22 che sono scesi in campo, Cristian Ansaldi da Rosario. Uno che, se sta bene fisicamente (e purtroppo la fragilità muscolare è il suo tallone d'Achille), è di un livello superiore alla media: e non lo si è scoperto ieri. "L'autentico e inimitabile", ha scritto Mandragora sotto un post Instagram dell'argentino, utilizzando un modo di salutare le persone caratteristico dello stesso Ansaldi. Di sicuro stiamo parlando di un fantasista travestito da esterno che ha la capacità di saltare l'uomo e crossare come pochi altri.
EDITORIALE
L’autentico e inimitabile
Il calcio, alla fine della fiera, è una cosa piuttosto semplice; chi ha i giocatori migliori ha più probabilità di vittoria
Contro il Parma, il buon Cristian ha spadroneggiato: prima il lancio millimetrico per la testa di Sanabria (ma il paraguaiano ha sprecato), poi la traversa, infine lo slalom chiuso con l'assist per Vojvoda. Visto il Belotti non al meglio dal punto di vista fisico delle ultime settimane, e vista l'assenza di Verdi e Mandragora (i due centrocampisti più qualitativi che collegano mediana e attacco come nessun altro effettivo della rosa), Cristian era l'unico granata in campo in grado di trovare la giocata decisiva. Ci è riuscito, nella serata più importante, dimostrando ancora una volta il suo valore: il contratto è in scadenza, la società bene farebbe a garantire all'argentino la possibilità di finire la carriera sotto la Mole come da suo desiderio più volte espresso.
Poi, certo, non va dimenticato il merito di chi deve mettere i giocatori nelle condizioni di sfruttare le loro qualità. Davide Nicola ha inciso sul risultato di Torino-Parma con scelte tattiche e tecniche che hanno pagato, come quella di puntare su Vojvoda, match winner a sorpresa. Una trovata azzeccata che non è la prima da parte del tecnico di Vigone (ricordiamo gli ingressi di Zaza e Rincon a gara in corso con la Roma oltre allo spostamento di Verdi da mezzala). Col Parma la gara era da vincere, non importava come, ed è stata vinta: si può parlare di esame di maturità superato per il Torino. Ma il traguardo non è certo raggiunto e nel mirino c'è già la trasferta di Verona. Non prima di celebrare il ricordo del Grande Torino come è giusto che sia. Con più fiducia e il cuore più leggero.
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