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L’uomo dei sogni

L’uomo dei sogni - immagine 1
Duvan Zapata può rappresentare la differenza tra un campionato di metà classifica e qualcosa di più
Gianluca Sartori Direttore 

Nel mischione per l’Europa il Torino ci sta, e ci sta anche bene. Una squadra che ha la quarta miglior difesa, a cui per segnare bisogna fare qualcosa di speciale, e che perde due partite nelle ultime dodici, merita rispetto e considerazione da parte di tutti. Probabilmente le prossime tre partite contro squadre abbordabili (Salernitana, Sassuolo e Lecce) schiariranno le idee sul finale di stagione che aspetta il Torino. Intanto, detto della solidità e del carattere della squadra, bravissima a dimostrarsi competitiva in una serata particolare per tante ragioni, sono i passi in avanti sul piano offensivo visti a Cagliari che possono autorizzare le ambizioni.

In particolare, le speranze possono essere affidate a Duvan Zapata, il trascinatore alla Unipol Domus. Ha fatto vedere solo una parte di quello che sa fare e sotto la Mole abbiamo appena iniziato a vedere il centravanti che fu decisivo nel trasformare le sorti dell’Atalanta. Molto dipende dalla sua forma fisica, a 32 anni e con la corporatura possente che si ritrova è accettabile che ci metta tempo a ingranare, ma è Duvan a rappresentare il principale margine di miglioramento della squadra granata. Se Zapata fa lo Zapata, può garantire quell’incremento di gol in più che servono al Toro per guardare più in alto in classifica.

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