Editoriale

Nel cuore di Ivan Juric

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Il Toro di Juric non smette di migliorare ed è oggettivo che le basi del lavoro gettate quest’anno siano molto promettenti
Gianluca Sartori Direttore 

Il record personale di punti nello stadio dove è rinato. Che sapore speciale deve aver avuto il pomeriggio di Verona per Ivan Juric. Ci ha colpito vedere la commozione del tecnico nel post-partita, quando ricordava il suo tempo al Verona. Evidentemente, dietro la corazza del burbero sergente di ferro c’è un uomo con passione ed emozioni, che mette il 110% in tutto quello che fa. Ma siamo convinti che nel cuore del tecnico, oltre al magone che gli viene quando pensa al suo biennio veronese, ci sia la consapevolezza che al Torino possa realizzare qualcosa di ancora più bello di quanto fatto all’ombra dell’Arena, e non solo per il fatto di aver toccato 50 punti, cosa che a Verona non gli era accaduta.

Naturale concedere credito e fiducia a questa squadra e a questo allenatore. Anzitutto per l’atteggiamento con cui vengono approcciate queste partite senza una posta in palio da raggiungere, che è una dimostrazione di serietà e affidabilità. E poi per gli step di crescita compiuti, che sono evidenti: sul piano della fluidità del possesso palla, su quello della gestione dei finali di gara, su quello del rendimento fuori casa. Il Toro di Juric non smette di migliorare ed è oggettivo che le basi del lavoro gettate quest’anno siano molto promettenti. Qualcuno può dire che il rendimento attuale della squadra susciti rammarico per il fatto di non aver lottato per l’Europa già quest’anno. Forse è più forte ancora la curiosità di vedere cosa questa squadra possa combinare nel prossimo futuro.

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