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editoriale

Pazienza e rinforzi: così Vanoli può far decollare il Toro

Pazienza e rinforzi: così Vanoli può far decollare il Toro - immagine 1
Stravolgere la rosa lo avrebbe facilitato, ma è comprensibile il rischio di riconfermare tanti giocatori: c'è del potenziale inespresso
Alberto Giulini Vicedirettore 

Si è vista solo a sprazzi la mano di Vanoli sul nuovo Toro, ma era difficile attendersi di più dopo appena un mese di lavoro. La rosa è pressoché la stessa dell'anno scorso, ancora abituata all'uomo contro uomo a tutto campo che ha caratterizzato l'ultimo triennio. Uno stravolgimento avrebbe forse velocizzato il passaggio alla filosofia del nuovo tecnico, ma è anche comprensibile la decisione di ripartire da una rosa che - per vari motivi - ha espresso solo una parte del suo potenziale.

È un rischio, certo. Ma Vanoli, con il suo stile di gioco, potrebbe far emergere quelle qualità che nell'ultima stagione si sono viste troppo poco. Ci vorrà sicuramente tanta pazienza: una nuova identità non si costruisce in un mese, ha giustamente spiegato il tecnico. Così come ci vorrà una mano dal mercato: un ulteriore braccetto e l'esterno sinistro sono rinforzi imprescindibili, poi - con l'uscita dei giocatori fuori dal progetto - serviranno giocatori funzionali e in grado di portare un po' di imprevedibilità e fantasia dalla trequarti in avanti.

Intanto Vanoli si è preso vittoria e passaggio del turno, aspetto più importante in una gara di metà agosto in cui la condizione non può ovviamente essere delle migliori. E il tecnico si è già mostrato con coraggio e capacità di cambiare pelle a gara in corso: quando il Cosenza si è spinto in avanti alla ricerca del pari, ha risposto con un cambio offensivo passando al tridente. Risultato? L'immediato gol del 2-0 con tutti e tre gli attaccanti convolti nell'azione del raddoppio.

Da parte dei tifosi servirà pazienza nei confronti del tecnico: ci vorrà tempo per passare dall'uomo contro uomo a tutto campo di Juric al controllo del gioco con il pallone tra i piedi di Vanoli. Due filosofie all'opposto: se il croato puntava prima di tutto a non prendere gol, l'ex Venezia ha invece l'obiettivo di segnarne uno in più degli avversari. Ci vorrà tempo, insomma. Ed acquisti dal mercato. Un mercato che è in ritardo, così come lo sono anche quelli di quasi tutte le società di Serie A. Le tempistiche possono diventare scusabili se permetteranno di arrivare a rinforzi di qualità che sarebbero altrimenti risultati inarrivabili nelle prime settimane estive. A fine mese si potranno tirare le prime somme.

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