Con una squadra che in estate ha perso Belotti, Bremer, Pobega, Mandragora, Praet, Brekalo e Ansaldi, pedine importanti e che non sono state tutte sostituite nemmeno sul piano numerico, il Toro di Ivan Juric ha tre punti e quattro posizioni in più rispetto alla scorsa stagione. Non siamo arrivati al giro di boa del campionato, ma il fatto che ci sia una sosta di due mesi porta a tracciare un bilancio provvisorio della stagione.
Editoriale
Più punti con una squadra meno completa
Non si può che partire dai dati, e questi dicono che il Torino si è finora migliorato rispetto alla scorsa stagione. Erano le prime quindici giornate del 2021/2022 ad essere deludenti o queste ad essere soddisfacenti? Si può discutere, però Juric ha ereditato dal mercato estivo una squadra forse non meno forte (almeno per quanto riguarda i trequartisti) ma sicuramente meno completa. Almeno un paio di lacune si sono evidenziate: un quarto centrocampista centrale che sia pronto all’uso per completare il reparto con Ricci, Lukic e Linetty, e un terzo attaccante centrale che possa aiutare se Pellegri e Sanabria sono indisponibili.
Il Toro si è migliorato, e considerando che l’obiettivo è (presumibilmente) quello di migliorare i 50 punti della scorsa stagione, è sulla buona strada per riuscirci. Ma per tentare di avvicinare il settimo posto, che è quello che vorrebbero i tifosi, serve qualcosa in più. Questo qualcosa in più può arrivare dal mercato di gennaio, se si vorrà provare a colmare le lacune, oppure dal consolidamento di un gruppo rinnovato che per età media è uno dei più giovani del campionato. Sono stati più i punti immeritatamente persi che quelli immeritatamente realizzati: un dato che se da un lato testimonia un limite, dall’altro può alimentare speranze per quello che può accadere nel 2023.
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