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Foto Nderim Kaceli
Non è mai bello quando un allenatore sceglie volontariamente di non presentarsi davanti ai microfoni.Parlare ai media fa parte integrante del lavoro di un tecnico, volente o nolente, perché parlando ai media parla ai propri tifosi, che in ultima istanza sono quelli che fanno andare avanti il calcio e quelli che permettono ai protagonisti di percepire il lauto ingaggio di cui godono. Non a caso le parole di un tecnico fanno parte integrante dei pacchetti di diritti audiovisivi commercializzati dalle società.
Ma questa regola, come tutte le regole, di tanto in tanto trova anche delle eccezioni. E nel caso specifico di Ivan Juric, troviamo che la scelta di rimanere in silenzio abbia un suo perché e possa essere condivisibile. Inutile aggiungere polemiche ad un momento già complicato e reso ancor più delicato dalla lite con Davide Vagnati, diventata virale agli occhi di tutta Italia. Non ci vuole un indovino per sapere che Juric sia parecchio di malumore e preoccupato perché il mercato del Torino è ancora nelle secche. Nel commentare il silenzio di Juric, allora, l’unico rammarico è quello di non poter sentire dalla sua bocca la rassicurazione sul fatto che sia motivato e carico come sempre nel portare avanti un progetto che pure in questo inizio stagione è sembrato credibile.
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