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editoriale

Riprovaci ancora Pietro

Gianluca Sartori Direttore 
Pietro Pellegri si è infortunato di nuovo, ma ha dimostrato di avere numeri di qualità per esplodere

“Capitano tutte a me”. A quanti sarà capitato o capita di pensarlo quando il vento soffia al contrario. Probabilmente lo sta pensando in questi giorni anche Pietro Pellegri, ma lui, come tutti, deve avere ben chiaro nella testa che la vita è una ruota che gira e ciò accade più facilmente se ci si mette tutto quello che si ha. Pellegri, inutile nasconderlo, ha avuto una carriera evidentemente contrassegnata dai problemi fisici e quello accusato questa settimana – una lesione muscolare che gli farà perdere tutto il mese di gennaio - è una botta particolarmente dura da digerire perché arriva all’inizio del nuovo anno, un anno che Pellegri avrebbe voluto iniziare di slancio. E poi perché viene dopo quello sfortunato incidente di Bologna, quando chiese il cambio scivolando dopo pochissimi secondi e stabilendo un nuovo triste record, quello dell’infortunio più veloce.

“Capitano tutte a me”, Pellegri può avere la tentazione di pensarlo ma se potessimo parlargli gli diremmo: piangersi addosso è inutile, si rialza la testa e si guarda avanti. Anzitutto perché a ben vedere questo è il primo vero infortunio da quando era al Torino (gli altri erano stati traumi, fastidi per vecchie cicatrici o semplici affaticamenti di routine). Dopodichè Pietro ha 21 anni, tutta una carriera davanti e la fiducia del Torino, che ha investito convintamente su di lui su indicazione del suo mentore Juric. Chi pensa che la scommessa sia persa deve stare attento a non pronunciarsi prima del tempo. Pellegri ha un potenziale evidente e importante. Non lo diciamo noi, ma persone ben più autorevoli come Juric, Maldini che vide in lui un talento potenzialmente da Milan, o il Monaco che investì moltissimi milioni per prenderlo quando era un ragazzino. Ma ora occorre fare di tutto e di più perché questo potenziale non rimanga inesplorato. Dunque, riprovaci ancora Pietro: e buon 2023.