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Chi si aspettava una pena esemplare ha dovuto ricredersi. La Lazio esce dall'impasse relativa alla ormai arcinota "vicenda tamponi" con una semplice ammenda: nessun punto di penalizzazione in campionato, 150mila euro di multa e 7 mesi di inibizione al presidente Claudio Lotito. Una sentenza, quella pronunciata ieri dal Tribunale federale, che potrebbe persino ridursi ulteriormente nei mesi a venire, visto che la società biancoceleste ha già annunciato che farà ricorso alla Corte d'Appello.
LA SENTENZA - Salvo anche il posto di Consigliere Federale del patron Claudio Lotito, inibito per "soli" 7 mesi anziché di 13 come era stato inizialmente richiesto dalla Procura federale. E il Torino? In tutto questo la società granata è uscita di scena fin troppo presto, più precisamente intorno alle ore 12.00 di ieri mattina, quando il Tribunale ha rigettato ufficialmente la richiesta del club di Urbano Cairo che poche settimane fa si era costituito parte lesa della vicenda a causa della presunta presenza non autorizzata di Ciro Immobile nel match Torino-Lazio (1 novembre 2020 ndr). Ragioni che evidentemente non sono bastate per convincere l'organo decisionale a prendere in considerazione l'ipotesi di assegnare la vittoria a tavolino al Toro.
Un'ipotesi che, a dire la verità, già alla vigilia della sentenza era comunque molto remota. Ora al club granata, come affermato ieri dall'avvocato societario Chiacchio ai microfoni di Toro News, non resta che prendere atto di quanto stabilito in sede di giudizio e attendere le motivazioni del Tribunale, che ha comunque deluso le aspettative di chi si aspettava una "pena esemplare" nei confronti della Lazio e del suo presidente Claudio Lotito. Sentenza che - al contrario - è stata di molto inferiore rispetto alle aspettative, a causa anche della strategia della Procura federale che ha fondato le proprie conclusioni sulla seconda pena meno affliggente dopo la mera ammonizione dell'intero ordinamento. Insomma, si potrebbe dire che chi si aspettava una conclusione a "fuoco e fiamme" ha dovuto accontentarsi di un finale a "tarallucci e vino".
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