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Torino: il mercato di gennaio non è un inutile orpello

Nicolò Muggianu
Editoriale / Se non è sulla guida tecnica che si vuole incidere è allora sul mercato di gennaio che servirà fare qualcosa

Certo, il mercato di gennaio è da sempre una sessione difficile, perché chi ha i giocatori forti spesso se li tiene e le occasioni per rinforzare davvero una squadra non sono molte. Altrettanto certamente nella gestione Cairo i mercati invernali sono stati quasi sempre ridotti al minimo per non dire inesistenti: nell’ultima categoria rientrano quelli di gennaio 2018 e gennaio 2019, quando in panchina c’era Mazzarri.

Al momento il tecnico toscano è ancora lì; il presidente Cairo ha confermato fiducia anche dopo la clamorosa sconfitta contro la Spal, nonostante sia ormai inviso a buona parte dell’ambiente. Se non è sulla guida tecnica che si vuole incidere - in attesa di scoprire come andranno le prime partite del nuovo anno - è allora sul mercato di gennaio che servirà fare qualcosa per dare uno scossone ad una stagione che sta scivolando via nella mediocrità. O almeno serve provarci.

Ecco che quindi questo mercato di gennaio alle porte non va interpretato alla stregua di un inutile orpello come gli ultimi due; assume invece le sembianze di un’occasione da non perdere. È lecito aspettarsi che la società provi a lavorare con intelligenza: innanzitutto sfoltendo la squadra, ma non solo. Servono volti nuovi, aria fresca, un paio di innesti che possano alzare il livello di qualità della squadra. Al limite, se non sarà possibile trovare giocatori pronti, che almeno si peschi qualche giovane di prospettiva verso la prossima stagione. Elementi promettenti da inserire in questi mesi per averli pronti il prossimo anno in vista di una rivoluzione tecnica che a giugno, di questo passo, sarà inevitabile.