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Editoriale

Torino, non solo calciomercato: Cairo investe a 360° e ora vuole i risultati

Gianluca Sartori Direttore 
L’innesto dell’esperto direttore marketing Luca Innocenti in società è solo l’ultima dimostrazione di quanto si afferma

C’è chi dirà meglio tardi che mai, visto che da poco sono stati raggiunti i 18 anni di presidenza, ma sta di fatto che mai come negli ultimi mesi il Torino di Urbano Cairo sta dimostrando di voler cambiare marcia a tutti i livelli, provando a fare il salto di qualità dentro e fuori dal campo con investimenti a 360°. L’innesto dell’esperto direttore marketing Luca Innocenti in società è solo l’ultima dimostrazione di quanto si afferma. Il manager proviene dall’Inter, un top club italiano, ed era stato corteggiato da mesi dal patron Cairo, che gli chiede di contribuire a far tornare lo stadio Olimpico Grande Torino il dodicesimo uomo in campo. La società sta diventando più strutturata dopo l’inserimento di Lorenzo Barale, direttore commerciale che ha stretto importanti accordi di partnership, l’ultimo con Enel.

Ma negli ultimi mesi ci sono state altre mosse da parte del club che vanno nella giusta direzione, quella che deve vedere il Torino diventare un club al passo coi tempi e degno di reggere il confronto con i competitor italiani e internazionali, custodendo e coltivando al contempo la sua identità. Dal lancio di un nuovo e più moderno sito web, alla nascita della prima squadra femminile (seppur partita dal basso), passando per l’aver riportato la Primavera a giocare a Orbassano, il che sembra una cosa scontata ma non lo è vista la situazione che si era venuta a creare nel panorama delle strutture torinesi. E’ piaciuta anche l’idea di istruire i ragazzi delle giovanili sulla storia del club portando le varie squadre in visita al Museo del Grande Torino: qui non si parla di investimenti, ovvio, ma di una mossa utile per coltivare il senso di appartenenza dei ragazzi, fatta al fianco di una realtà, come quella del Museo del Grande Torino, mai troppo vicina al club.

Ultimo ma non certo meno importante capitolo è quello relativo al calciomercato, con l’operato del club che è stato promosso sostanzialmente all’unanimità da addetti ai lavori e opinione pubblica (lo dimostra anche il sondaggio promosso da Toro News). Ognuno può avere la sua opinione, resta il fatto che il Torino ha effettuato il terzo esborso della Serie A e ha un parco giocatori con la quinta età media più bassa e totalmente di proprietà, al netto del solo Soppy in prestito con diritto di riscatto. Di certo molto resta da fare, ma onestà intellettuale impone di dire che i segnali che arrivano dal Toro sono buoni. Ovviamente, ora è tempo di far parlare il campo, che deve dare i risultati sperati dal presidente.