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All’interno di un campionato ci sono delle gare che rappresentano uno spartiacque, un crocevia, nel senso che – per le circostanze in cui capitano – possono indirizzare un intero campionato o almeno una sua parte. Prendiamo ad esempio la stagione 2020/2021; nel girone di andata, Torino-Lazio 3-4 fece capire che il Torino di Giampaolo aveva al suo interno una quantità di equivoci tali che l’obiettivo non poteva non essere quello di evitare la Serie B. Nel girone di ritorno, Torino-Sassuolo 3-2 fece pensare che la cura Nicola avrebbe potuto portare alla salvezza. Ebbene, la vittoria in casa della Sampdoria può rappresentare uno spartiacque, perchè può cambiare la prospettiva del Torino: da quella di un tranquillo campionato di metà classifica a quella di un’emozionante lotta per l’Europa a cui i granata possono iscriversi come mina vagante ricca di entusiasmo che nulla ha da perdere e tutto da guadagnare.
A far pensare questo è il deciso cambio di marcia che la squadra granata ha espresso nelle ultime due partite. Il nuovo anno ha portato con sé un Torino completo, convincente e divertente, che alla solidità difensiva, all’aggressività e alla propensione al dominio del gioco già visti nel girone di andata sta unendo fluidità di manovra ed efficacia negli ultimi 20-25 metri. Si intravedono segnali di sempre maggiore sintonia tra i giocatori e una accresciuta capacità di leggere i momenti di una partita. L’architetto di tutto questo è Juric, uno che va dritto per la sua strada e non cambia mai idea perché le sue idee sono spesso giuste, a costo di prendersi dei rischi (come quello di rilanciare Vanja dopo due giorni di allenamento). Nella crescita di giocatori come Rodriguez e Vojvoda c’è la dimostrazione di quanto possa incidere un allenatore nel calcio moderno. Il Torino funziona bene e dà l’impressione di essere destinato a fare ancora meglio. E già solo poter tornare a parlare di Europa, già in questa stagione, è il più grande dei successi.
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