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Toro con pochi fronzoli…

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di Gino Strippoli - Il Toro vince a Livorno giocando una partita giudiziosa e con molta sagacia tattica. Una partita tutt’altro che facile, anche dal punto di vista psicologico, visto che i ragazzi di Ventura sono entrati in campo consci che...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

di Gino Strippoli - Il Toro vince a Livorno giocando una partita giudiziosa e con molta sagacia tattica. Una partita tutt’altro che facile, anche dal punto di vista psicologico, visto che i ragazzi di Ventura sono entrati in campo consci che dall’Armando Picchi l’unico risultato  possibile poteva esser solo la vittoria  ‘grazie’ ai risultati del Sassuolo vincente a Padova e del Pescara contro il Vicenza. Difficile anche perché questa  partita è arrivata dopo un tour de force non indifferente il 25 aprile contro la Reggina, il 28 contro il Crotone e il 1 maggio appunto contro il Livorno per un totale di tre partite  in soli 6 giorni. In più si affrontava una compagine, quella livornese, in piena bagarre per non retrocedere. Ebbene il Torino  in soli 6 giorni ha conquistato 9 punti in campo oltre al ‘danno padovano’ che tutti ben conosciamo. La vittoria contro il Livorno assume un'importanza notevole perché può essere deprimente nei confronti delle inseguitrici che nonostante le loro vittorie vedono sempre un Toro lassù in cima alla classifica e con una partita ancora da recuperare.Grande la prestazione  del Torino contro il Livorno non tanto per un gioco sfavillante ma per l’approccio con cui ha iniziato la gara, in maniera accorta e giudiziosa: pochi fronzoli ma vincente grazie ad un centrocampo ordinato che ha ritrovato, dopo un periodo di appannamento, il suo metronomo Iori capace di dettare i tempi per ogni ripartenza granata oltre a far diga davanti alla difesa insieme ai suoi compagni di reparto Vives e Basha. Soprattutto il secondo Vives è stato il vero ago della bilancia di questa partita conquistando un' infinità di palloni a centrocampo con grinta e intelligenza e andando anche al tiro ma con poca fortuna. Il Livorno ha giocato per tutto il primo tempo con 11 uomini , tutti, dietro la linea della palla tant’è che il Torino spesso ha trovato le solite mille difficoltà, come troverebbe qualsiasi squadra,  ad imbastire le proprie azioni d’attacco ma con la giusta pazienza e senza strafare a saputo aspettare il momento giusto per gonfiare la rete con Meggiorini ( il ragazzo non dimentichiamolo è alla sua seconda rete e i due gol valgono ben 6 punti). L’attaccante granata al 38’ ha sfruttato una bella incursione in area di Vives che lo serviva con un pallonetto delizioso in area e lesto di testa incornava in rete inserendosi tra due difensori.  Meggiorini non ha disputato una grande partita ma è stato ordinato e soprattutto pronto a sfruttare una delle poche occasioni create dai granata visti i pochi spazi concessi dagli amaranto. L’altra occasione  per il Toro era stata registrata al 10’ con Bianchi che in bellissima girata al volo, su servizio di Basha, impegnava Bardi che respingeva  con difficoltà in angolo: questa è stato l’unica palla giocabile che ha ricevuto il capitano!  Poi per i due attaccanti tanto scambi tentati e tanto sacrificio nella copertura del centrocampo. Il terzo uomo dell’attacco granata ovvero  Stevanovic, un po’ in ombra,  ha comunque dato il suo contributo sia in fase di attacco che nell’andare a raddoppiare la marcatura sia su Schiattarella che su Dionisi aiutando non poco sia Basha che Darmian. Per il resto la partita è stata molto saporifera, senza grandi squilli di tromba, con il Livorno che nella fase centrale del secondo tempo ha cercato di aumentare il ritmo della gara senza per altro riuscire a creare veri pericoli alla porta difesa da Benussi. L’unica parata del numero uno granata, che ha sulla maglia il 99, è stata all’11’ su una conclusione  di Dionisi che si era liberato con una finta di Glik . Il tiro era forte ma centrale e Benussi parava bene a terra. Davvero poca cosa questo Livorno che forse sta ancora scontando la scomparsa di Morosini ma che al di là di ciò è sembrata una squadra  con pochissima qualità e senza idee. Il Mister Ventura ha nuovamente  guidato i suoi ragazzi alla vittoria, terza consecutiva, e questa volta senza sprecare troppe energie ma con tanta intelligenza tattica. E adesso tocca al Padova! Già, a quelli del Padova, coloro che giocano al buio, coloro che non sanno cosa voglia dire la parola ‘sicurezza’ per i propri tifosi in un campo di gioco tutt’altro che in regola, coloro che non sanno ammettere di aver sbagliato, coloro che adesso dovranno affrontare tanti Tori infuriati allo stadio che infurieranno con i loro fischi e che sproneranno il Toro, la loro squadra, a vincere vendicando un verdetto ingiusto.