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columnist
"Il derby in casa Juventus, con la prevedibilissima stesa inflitta da Ronaldo e soci, è passato. Chi ha voluto farlo ha avuto modo di contestare in modo civile e del tutto legittimo. Gli striscioni e i messaggi sono arrivati a destinazione. Ora però sarebbe bello che tutto l’ambiente Toro, almeno per quattro giorni, remasse dalla stessa parte. Scontro salvezza, partita della vita, finale mondiale: chiamatelo come volete, ma Torino-Brescia a questo punto assume i connotati della partita più importante dell’anno per i granata. La vittoria è il solo e unico risultato accettabile per Belotti e compagni al fine di arrivare all’obiettivo, la salvezza. Vincendo contro le Rondinelle, infatti, il Torino potrebbe anche trovarsi a +9 dalla zona retrocessione, a 7 giornate dalla fine. La permanenza in Serie A non si potrebbe ancora dire blindata, certo, ma per la squadra e i suoi tifosi sarebbe una bella boccata d’ossigeno.
"Ci sarà, ci dovrà essere il tempo delle spiegazioni, dei dibattiti, degli esami di coscienza, dei processi. Ma non è questo. Al di là di provocazioni, paranoie di vario tipo e ragionamenti contorti che rientrano nella categoria del tafazzismo, chi vuol bene al Torino non può che augurarsi la salvezza di questa squadra. I punti dovranno farli l’allenatore e i giocatori ma l’ambiente circostante può aiutare nonostante si giochi a porte chiuse. Per esempio, evitando da qui a mercoledì 8 critiche non costruttive, polemiche sterili, sfoghi inutili sui media e sul web. Tutti uniti per quattro giorni: ingenuo pensarlo, ma sarebbe bello potesse accadere.
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