Leggiamo dal sito del Comune di Torino: “Il Consiglio Comunale, ai sensi dell'art. 7 dello Statuto della Città di Torino, può conferire, con propria mozione motivata, due importanti onorificenze: la cittadinanza onoraria e il sigillo civico”. Quest’ultimo, tra i due, è il riconoscimento che si attribuisce ai cittadini torinesi. Negli anni è stato consegnato a numerose personalità torinesi molto importanti come Norberto Bobbio, Bruno Segre, o anche Sauro Tomà, uno dei due calciatori del Grande Torino che sopravvisse alla Tragedia di Superga in quanto non partecipò alla trasferta per Lisbona.
L'editoriale
Un’idea per la Città di Torino: il Sigillo Civico a Susanna Egri
A tal proposito ci permettiamo di lanciare un’idea dalle colonne di Toro News: perché non attribuire il Sigillo Civico a Susanna Egri? La signora Susanna, splendida 97enne, è assolutamente ancora attiva nel tramandare la memoria del mitico padre, Ernest Egri Erbstein, il direttore tecnico che costruì il Grande Torino. Ha partecipato all’ultima commemorazione degli Invincibili, il 4 maggio scorso, consegnando una lettera personale al presidente del Torino Urbano Cairo. In certe occasioni ha lasciato capire che negli anni forse non si è fatto abbastanza per ricordare la grande figura del padre.
Un riconoscimento alla signora Egri sarebbe un modo per onorare la figura di Erbstein, importante sotto numerosi aspetti. Anzitutto, per la sua grande competenza calcistica che gli permise di assemblare uno squadrone irripetibile. Un’onorificenza alla memoria di Egri Erbstein sarebbe poi un riconoscimento postumo alla sua figura di intellettuale che fu colpito personalmente e professionalmente dalle leggi razziali, che lo perseguitarono in quanto ebreo. Infine, non vanno dimenticati i meriti della stessa Susanna, coreografa e ballerina che con la sua scuola di danza e la sua Fondazione ha divulgato il senso della bellezza e dell’arte tra tante giovani donne. Susanna Egri ha ricevuto già due onorificenze: una Medaglia d’Oro dell’Ordine Ungherese al merito da parte del suo paese di origine, e poi la Cittadinanza Onoraria da parte della città di Lucca (il padre, come noto, lavorò anche alla Lucchese). La città di Torino, dopo aver intitolato un parco a Valentino Mazzola, potrebbe dunque avere un’occasione di ribadire ancora una volta quanto sia stato importante il Grande Torino per la sua storia.
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