Cari Angelo e Ciro, nel giro di qualche giorno potreste essere al centro di uno scambio che a Torino sarà quasi più unico che raro. Sono stati parecchi, infatti, i vostri colleghi del passato a transitare direttamente da una squadra all'altra, ma uno scambio diretto, uno va, uno viene (e forse anche più di uno...) a memoria d'uomo non c'è mai stato. Qualcuno potrebbe accogliere questo evento come il segno dei tempi, ma, cari ragazzi, vi dirò che a noi tifosi del Toro la cosa, per usare un eufemismo, non entusiasma affatto.
columnist
Lettera aperta ad Ogbonna ed Immobile
Angelo, tu, più di Ciro, dovresti conoscere le dinamiche del tifo granata anche se devo ammettere che hai fatto tutto il possibile per non farti coinvolgere dalla passione per i colori che indossavi. Di sicuro hai avuto la sfortuna di vivere da calciatore del Toro i tempi più degradanti che questo club abbia conosciuto nella sua storia ultracentenaria ed è normale che la scintilla abbia fatto fatica a far divampare nel tuo cuore un sentimento superiore al semplice affetto che so per certo provi per il Torino. In fondo, mi dirai, sei rimasto fedele anche quando il Torino Calcio è fallito e sei stato fra i pochi a dare continuità alla storia del Toro firmando per il neonato Torino Fc. Di questo te ne saremo sempre grati, te lo assicuro. Ti abbiamo visto crescere, come calciatore e come uomo, diventare forte sul campo e sempre più maturo fuori. Non penso ti abbiamo mai fatto mancare affetto sincero e sostegno, anche in questa stagione che per te è stata travagliata a causa di brutti guai fisici. Un dubbio tuttavia mi rimarrà sempre: come mai hai pianificato così attentamente la tua uscita dal club? Semplice programmazione della tua carriera? E se sì, perchè proprio verso la Juve? Ci sono stati tanti club che ti hanno seguito negli ultimi anni, possibile che solo la Juve sia stata l'unica a farsi avanti? Capisco il tuo rifiuto per l'Anzhi di Eto'o (anche se con i 25 milioni offerti dai russi Cairo ci avrebbe fatto quattro campagne acquisti...), ma perchè scegliere i bianconeri? Dal punto di vista tecnico è una scelta azzardata perchè davanti hai tre giocatori titolari, anche della Nazionale, che per almeno un anno ancora non molleranno un centimetro per poter andare al Mondiale al top: e se finissi per giocare poco e non andarci tu al Mondiale? Ci hai pensato? In fondo, non so cosa dirai per giustificare il tuo "tradimento", ma sappi che la scusa "la Juve era l'unica che si è mossa concretamente" non è accettabile. L'offerta della Juve non è così allettante per il Toro per cui se l'affare si farà credo che la tua volontà giocherà un ruolo più che decisivo. Non era meglio stare ancora un anno al Toro, fare bene con la certezza di essere titolare, guadagnarsi il posto in Nazionale per il Brasile e poi l'anno prossimo magari spiccare il volo verso il Manchester o il Milan? Non ci avremmo guadagnato tutti di più? Spiace dirlo, caro Angelo, ma questa tua fuga verso la Juve lascia un retrogusto di amaro in bocca. Ed è un peccato perchè non era questa la maniera giusta di lasciarsi.
A te Ciro, vorrei invece dire solo un paio di cose. So che il Toro non è la tua prima scelta, so che avresti preferito altre squadre, nella tua ottica, più prestigiose, so anche che l'idea di giocare sacrificandoti all'interno degli schemi di Ventura che penalizzano la vena realizzativa delle punte a vantaggio degli esterni non ti fa fare i salti di gioia e non è nemmeno nelle tue corde, essendo tu maggiormente un finalizzatore più che un costruttore di gioco. So anche che non sei preoccupato del tuo passato bianconero perchè prevalentemente legato agli anni della Primavera e non della prima squadra per cui non avresti i problemi che avrebbe un De Ceglie (giusto per fare un nome a caso...) che si trovasse a vestire la maglia granata. So anche che a voi giovani di oggi non ve ne frega molto di che maglia indossiate e in che squadra giochiate perchè ormai tutto funziona così. Però, se mai dovessi approdare al Toro, vorrei che provassi a considerare la tua esperienza in granata come una grande occasione: per la tua carriera, certamente, ma anche per la tua crescita come uomo. Prova a farti coinvolgere piano piano dalla storia di questa squadra, prova ad entrare lentamente nell'ottica quasi unica nel panorama nazionale con cui i tuoi nuovi tifosi vivono il calcio, prova a vivere la tua professione con uno spirito diverso, quasi fosse quello di un bambino. Scoprirai che al di là dei gol che segnerai (e più saranno, meglio sarà!) e degli obbiettivi che la squadra raggiungerà, se saprai porti nel modo giusto, dopo un iniziale e comprensibile diffidenza nei tuoi confronti, la gente incomincerà ad apprezzarti sempre di più: e ti sorprenderai per gli applausi che riceverai quando in scivolata recupererai un pallone dai piedi di un difensore avversario o quando con caparbietà avrai creato un pericolo alla porta avversaria anche senza fare gol. In fondo, Ciro, se non verrai al Toro pensando di essere la vittima sacrificale di uno scambio fatto "sopra la tua testa", potresti scoprire che la Torino granata è passionale quanto la terra da cui vieni e potresti raggiungere ugualmente i traguardi professionali che hai sempre sognato.
Angelo e Ciro, ormai siete il passato e il futuro del Toro.
Un'ultima cosa. Al prossimo derby, per favore, non vi abbracciate a fine partita: una stretta di mano sarà più che sufficiente. Per coltivare la vostra amicizia, se tutto va come deve andare, avrete tempo e modo durante i ritiri della Nazionale italiana.
Alessandro Costantino
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