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”Il Toro? Un segno del destino”

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Forse sarete curiosi di sapere come sono diventato un fan del Torino, considerato che non sono nato in Italia, non ho origini italiane né avevo neppure visitato questo paese prima di compiere quindici anni. Eppure, mi sono innamorato di...
Redazione Toro News

Forse sarete curiosi di sapere come sono diventato un fan del Torino, considerato che non sono nato in Italia, non ho origini italiane né avevo neppure visitato questo paese prima di compiere quindici anni. Eppure, mi sono innamorato di questo Club dopo aver letto della sua storia, allo stesso tempo tragica e gloriosa, in una copia della rivista inglese "FourFourTwo", mentre mi trovavo con la mia famiglia in vacanza a Milano nel 2005.Ho sempre ammirato il calcio italiano, che seguivo, in Inghilterra, attraverso l'eccezionale James Richardson su Channel 4, e per me è stata una conseguenza naturale cercare di venire in Italia a vedere quel campionato che avevo tanto ammirato. Proprio in quella vacanza ho avuto la fortuna di vedere sia il Milan (contro il Palermo), che l'Inter (contro la Roma): l'atmosfera di passione che ho percepito in quegli incontri ha ulteriormente aumentato il mio interesse per il calcio italiano, ed ho pensato fosse giunto il momento di scegliere un club locale da tifare. Tuttavia, ho scartato immediatamente le due squadre di Milano: nonostante a San Siro mi fossi divertito, non avrei mai voluto saltare sul carro dei vincitori scegliendo fra i giganti consolidati del panorama itaiano, ed il destino ha voluto che, proprio in quei giorni leggessi la storia del Torino, la più grande squadra di questo campionato prima che la tragedia di Superga la costringesse a ripartire da zero.Avevo deciso: sarebbe stato il Toro la mia squadra italiana, e del fatto che nel 2005 giocasse in Serie B non mi interessava nulla: del resto, anche il Southampton, la squadra inglese per cui tifo da quando sono bambino, era appena retrocessa. In più, curiosità che all'epoca non conosceva ma che ora so bene, il Torino ha vinto il suo ultimo scudetto nel 1976, l'anno nel quale il Southampton ha vinto il suo unico trofeo, la FA Cup. Certo, potrebbe essere una conseguenza, ma amo pensare che fosse destino per me diventare un tifosi del Toro, anche se potrebbe sembrarvi un luogo comune.Sono tornato tante volte in Italia da quel mio primo viaggio, anche per vedere il Torino, senza avere mai avuto la gioia di vederlo vincere: direi che dovrei persino scusarmi perché forse sono io a portare sfortuna. A partire dalle scorse due stagioni, ho iniziato a scrivere un Blog, dedicato all'esperienza del Torino in Serie B, che mi ha consentito di vedere quasi tutte le partite in diretta streaming, e di comunicare, in inglese, con un gran numero di tifosi del Toro, che mi hanno accolto splendidamente come un loro nuovo compagno. Su ToroNews racconterò, nei prossimi mesi, che cosa significa essere un tifoso granata in Inghilterra, spero che possiate divertirvi e trovarlo interessante! Forza Toro!Rob Gillman (Twitter: @Torinoblogger)Traduzione di Diego ForneroEnglish original:Firstly, you may be interested to know how I became a fan of Torino, considering the fact that I was not born in Italy, have no Italian heritage, and did not even visit the country until I was fifteen years old. I fell in love with the club after reading about its tragic history in a copy of English magazine ‘FourFourTwo’ whilst on a family holiday to Milan in 2005. Having been a big fan of Italian football since the days it was presented by the magnificent James Richardson on Channel 4 in England, it was only natural that I would go and see some live Calcio whilst in Italy, and I was luckily enough to visit the San Siro to see both Milan (v Palermo) and Inter (v Roma) play. The passionate atmosphere that I witnessed at both of these matches increased my interest in Italian football, and therefore I decided it was essential to find an Italian club that I could support. Both Milan clubs were immediately eliminated, as despite enjoying my experiences at the San Siro, I didn’t want to be accused of being a glory supporter by choosing one of the established giants of the Italian game. And then, as if by chance, I read about Torino – once the greatest force in Italian football before being beset by the tragedy of Superga. My mind was made up; Torino would be my Italian team. The fact that in 2005 they were plying their trade in Serie B didn’t deter me (my English team Southampton had also recently been relegated to the second tier), and something that I did not know at the time, but obviously know now, is that Torino won their last scudetto in 1976, the same year that Southampton won their only major trophy, The FA Cup. Maybe it is a coincidence, but I like to think that it was my destiny to become a Torino fan, no matter how clichéd that sounds.I have been back to Italy on numerous occasions since my first trip, and I have yet to see Torino win a game, so this may be a good opportunity to apologise in case I actually am a bad luck charm. For the past two seasons I have been writing a blog about Torino’s experiences in Serie B, and this has enabled me to watch a large number of live matches via the internet and also communicate with a number of English-speaking Toro fans, who have all made me feel truly welcome as a fellow supporter. I hope you will enjoy reading about my experiences as an English Torino fan on ToroNews over the coming months. Forza Torino!

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