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Il tifoso in coda, tra cenni d’intesa e pessimismo

Riccardo Agnello

Lo Psicologo Granata / Ecco come i miei pazienti vivono questo momento della vita di un tifoso!

"Cari pazienti, vista la sosta e quindi la relativa tranquillità, oggi vorrei parlarvi di come il tifoso granata affronta la trasferta. Tutto ha generalmente inizio il giovedì con l'acquisto del biglietto che avviene in un punto vendita autorizzato, sia esso una ricevitoria, una tabaccheria o altro; il soggetto arriva al punto vendita e scruta le altre persone che sono in coda per vedere se c'è qualcun altro che, come lui, è lì per acquistare il biglietto della partita. Il più delle volte incrocia lo sguardo di un altro granata e tra i due iniziano i primi cenni di intesa che poi sfociano in un dialogo tendente al pessimismo sulla situazione della squadra e sulla trasferta stessa. Se potessimo spiare tale conversazione, sicuramente ascolteremmo frasi del tipo: ''eeeh ma tanto non ce la facciamo mica domenica…" o ''certo che se giochiamo come la scorsa partita questi ce ne fanno 5! Tu scherzi ma questi corrono eh...". In anni di attività ho capito che questo comportamento è, forse, una sorta di rito scaramantico o qualcosa di simile.

"Facendo un breve salto temporale si arriva al sabato sera prima della partita. Il soggetto, in questa fase, presenta sintomi di insofferenza e di impazienza quasi come un bimbo di 7 anni la notte della vigilia di Natale; non vede l'ora di partire a tal punto che arriva a prepararsi tutto: vestiti rigorosamente granata, eventuale k-way (metti caso che piove), portafoglio con documenti e tessera del tifoso, chiavi della macchina (se opta per la via gommata) e l'immancabile sciarpa preferita, di cui vi ho parlato in un articolo non molto tempo fa. La notte tra sabato e domenica riesce a stento a chiudere occhio tanto è euforico.

"Capitolo viaggio: prendiamo ad esempio il caso di un gruppo di 4 miei pazienti che optano per andare in macchina, ma sia chiaro, il discorso vale anche per chi invece sceglie di andare in treno, magari con un viaggio organizzato. Dopo aver apposto una sciarpa in qualche punto dell'auto in modo che si veda da fuori si parte; dalla partenza da Torino all'arrivo non si fa altro che parlare di Toro, si sviscerano tutti gli argomenti possibili, dalla tattica, ai ricordi di vecchie trasferte e il più delle volte si finisce persino ad ascoltare a tutto volume CD con le canzoni sul Toro, facendo ben attenzione a tirare giù i finestrini laddove possibile così che tutti sentano che ''noi stiamo andando a vedere il Toro, mica a fare una scampagnata!!!" In mezzo a tutto ciò i 4 fanno una o più soste in autogrill dove si assiste ad un altro curioso rito, in cui i soggetti passeggiano avanti e indietro nel corridoio, ostentando la sciarpa granata. La marcia dei 4 prosegue con il pranzo, che spesso avviene in un bar vicino allo stadio, dove trovano tanti altri miei pazienti e insieme si avviano verso lo stadio.

"Spero che vi riconosciate in questa breve descrizione.

"Alla prossima dal vostro psicologo!