columnist

Lo spirito del Toro prima di tutto

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / "Quando in una squadra il gruppo è compatto, gran parte del lavoro è fatto"

Sirigu para il rigore a De Paul e viene abbracciato da Belotti, Izzo, Ansaldi, Rincon... tutti ad abbracciare il portierone granata per la prodezza che ha permesso al Toro di portare a casa i tre punti nel match casalingo contro l'Udinese. Quell'immagine significa tanto e cioè che il gruppo è unito, che rema dalla stessa parte e che il Toro è una squadra vera.

Quando in una squadra il gruppo è compatto, gran parte del lavoro è fatto. Ora però manca che la squadra a faccia in campo le cose giuste per mirare al raggiungimento del massimo risultato. Mazzarri è stato bravo a tenere unita la squadra, un po' meno ad imprimere un'identità di gioco. Domenica scorsa dopo un buon primo tempo, il Toro è sparito. Abbiamo rischiato di subire il pareggio anche in superiorità numerica. Questi cali di concentrazione rappresentano il problema principale che mister Mazzarri non riesce a risolvere per la squadra. Il fatto che questi blackout continuino a presentarsi a girone di ritorno inoltrato, fa veramente riflettere sull'operato del nostro tecnico. Domani ci sarà la temibile sfida del San Paolo, vogliamo regalare un tempo come abbiamo fatto all'andata o come abbiamo fatto in altre gare o anche domenica scorsa nella ripresa contro l'Udinese?

 Belotti domenica è stato tra i migliori in campo ed è stato anche sfortunato a non segnare grazie alla prodezza di Musso sul suo colpo di testa ravvicinato. Lui però deve continuare così e preso si sbloccherà. Però fa sorridere apprendere dal nostro tecnico che Belotti rientra a dare una mano in difesa per sua generosità e non per soddisfare le richieste del tecnico stesso. E' strano perché solitamente quando un giocatore in campo fa le cose di testa propria senza seguire i dettami dell'allenatore, quest'ultimo prima lo invita a fare quanto richiesto e poi, qualora le parole non sortiscano l'effetto desiderato, lo sostituisce. Per cui delle due l'una: o Belotti è un anarchico che Mazzarri non riesce a governare, oppure l'attenzione alla fase difensiva da parte del Gallo è data proprio dalle indicazioni dello stesso mister.

Domani è probabile che mister Mazzarri schiererà i giocatori con un 3-5-1-1 con Berenguer, premiato dopo la buona prova contro l'Udinese, dietro a Belotti. In pratica un 3-6-1. Sulla carta un ottimo modo per isolare ancora di più il Gallo, tuttavia l'auspicio è che Mazzarri abbia preparato la gara con la speranza di poter fare davvero male agli azzurri. Nel frattempo nel presentare la gara, a mio modo di vedere il tecnico ha mostrato molta presunzione e poca umiltà nei confronti della classe arbitrale. Intendiamoci, io penso che l'atteggiamento degli arbitri nei confronti del Toro sia diverso da quello mostrato verso altre squadre come i nostri rivali di sempre. Tuttavia il tecnico granata non può lasciarsi andare a simili affermazioni, soprattutto per il ruolo che riveste. Commentando la quarta espulsione in campionato nella conferenza pre Napoli-Torino, Mazzarri ha detto che non è lui a dover riflettere, ma a farlo devono essere gli arbitri. Lui viene sanzionato e multato, ma secondo il tecnico dovrebbero essere gli arbitri ad essere multati perché, a suo dire, si divertono ad allontanarlo anche quando non fa niente. Sempre secondo le sue parole, dopo quindici anni di carriera, si trova spesso davanti arbitri che hanno ancora il latte davanti alla bocca e si comportano come se fossero i depositari di tutto. Io mi chiedo se un allenatore di calcio di Serie A, di una società che in teoria nutre ambizioni europee, possa parlare con un atteggiamento così arrogante e presuntuoso. Sinceramente oltre alle usuali parole nel post partita del tecnico, cominciano a stupire anche quelle pre-match. Da parte dell'allenatore del Toro, sul tema della sua quarta espulsione, io mi sarei aspettato una dichiarazione del tipo "Credo che gli arbitri siano un po' prevenuti nei miei confronti. Vorrei invitarli ad ascoltare cosa ho da dire quando faccio civilmente le mie rimostranze. Non sono una persona che offende, sono una persona educata e pretendo, come tutti i miei colleghi, di essere ascoltato." Un'affermazione simile avrebbe la duplice funzione di dire pubblicamente che ritiene sbagliato l'atteggiamento della classe arbitrale nei suoi confronti e al contempo di tendere la mano ai direttori di gara invitandoli al dialogo e all'ascolto. Invece con il modo di esprimersi scelto dal tecnico si rischia davvero di ottenere soltanto l'effetto contrario, cioè una chiusura ancora maggiore da parte dei fischietti italiani nei suoi confronti.

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Intanto il biglietto da visita di questo weekend calcistico è iniziato al meglio con la Primavera di Coppitelli che ha colorato di granata l'impianto bianconero di Vinovo, giocando una gara gagliarda e determinata e con un assetto tattico volto ad offendere e meno a difendere. Rauti, Millico e Petrungaro è il tridente schierato da Coppitelli, il quale a fine gara ha parlato di quanto sia stato fondamentale scendere con lo spirito granata e sottolineando che senza di esso il Toro sarebbe una squadra normale. Parole che sembrano musica per le orecchie dei tifosi del Toro. Magari Mazzarri dovrebbe lavorare di più sullo spirito granata e avere meno timori reverenziali verso chicchessia.   Infine Millico ha letteralmente trascinato i granata nel derby. Ormai si vede che è una spanna sopra a tutti. A parte il gol che ricorda Piatek in Coppa Italia in Milan - Napoli, gioca con disinvoltura e rabbia agonistica che risulta sprecato per il campionato di Primavera. E meno male che non era al meglio! Spero che Mazzarri abbia almeno il coraggio di lanciarlo presto in Prima Squadra prima che finisca la stagione.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.