Dopo la partita perfetta per risultato, determinazione, gol realizzati nei momenti topici della gara, impegno (il gioco migliorerà), possiamo guardare il futuro senza piangerci addosso.
columnist
Lo zoccolo duro
Contro la Dea abbiamo sbagliato qualche disimpegno ma complessivamente abbiamo rischiato poco e siamo stati straordinari nel pacchetto arretrato.
La riflessione del giorno dopo, figlia della gara di sabato, è che al Toro si sta formando uno zoccolo duro di calciatori della giusta dimensione, tecnica ed umana, per la nostra squadra.
Moretti, Izzo, N’koulou, Belotti, Sirigu, Falque, potranno costituire l'ossatura importante per il toro che verrà evitando le consuete rivoluzioni estive.
Bello possedere una spina dorsale consolidata rispetto a quelle del passato spesso composte da calciatori che utilizzavano il Toro solo come rampa di lancio (e viceversa).
Questo dato mi piace molto, perché significa che se la società centrerà qualche rinforzo nei ruoli per noi più critici e con qualche buon “primavera” finalmente all'altezza della serie a di medio-alto livello, saremo finalmente sulla strada giusta.
Il campionato è ancora lungo ed il buon piazzamento di oggi non vuole ancora dire nulla, gli avvicendamenti saranno continui fino al termine del torneo, occorrerà non mollare.
Mi dispiace che, solo un paio tra i nuovi acquisti, fino ad oggi abbia inciso in maniera determinante per raggiungere questo piazzamento.
E’ il rammarico maggiore, ma non disperiamo, metti caso che Zaza ci faccia qualche gol in mischia utile a sbloccare partite tignose.
Contro il Chievo sarà complicato, le squadre chiuse evidenziano i nostri limiti di fantasia, speriamo di aver la giusta pazienza e un colpo fortunato, tipo quello dell’ottimo Izzo, che non guasterebbe.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA