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columnist
Nessuno mi può togliere dalla testa che una squadra di calcio è un insieme così complesso di variabili che governarle tutte o anche solo provarci sia un'impresa che può riuscire solo se all'intuizione si unisce una robusta dose di buona sorte. Prendiamo il Torino. Sulla carta rinnovare per un anno ancora un giocatore come Emiliano Moretti e spendere nove milioni per acquistare un potenziale campione come Lyanco sono due ottime mosse. Con la prima ti assicuri la continuità del centrale romano che anche quest'anno sta dimostrando di avere ancora molto da dare, con la seconda bruci la concorrenza internazionale e fai tuo l'erede di Thiago Silva garantendoti un prospetto che, se mantiene le promesse, può essere una colonna del Toro del futuro o l'ennesima mostruosa plusvalenza (superfluo sottolineare che io preferirei la prima…). Due mosse coerenti: un colpo al cerchio e uno alla botte, un occhio allo spogliatoio, e ai suoi difficili equilibri, ed un occhio al campo (o in seconda battuta al bilancio).
Due mosse che possono anche essere viste con occhio critico: Moretti, partito in estate come rincalzo “dichiarato” , è tornato, alla soglia dei 36 anni, una colonna della difesa con conseguenti dubbi sul mercato estivo della società. Poteva essere fatto di più per rinforzare la retroguardia? Lapalissiano. Ma alzi la mano chi non ha provato immensa gioia nel vedere Emiliano riaprire col suo gol la partita con l’Udinese e fare a sportellate per tutto il match con quell'armadio di Zapata. Prestazione da Toro, la sua. Meritatissimo è stato, poi, il coro spontaneo che lo spicchio più esterno della Maratona gli ha dedicato nei venti minuti finali coinvolgendo tutto il resto della curva. Stima e affetto da parte del popolo granata per un professionista che ha vestito poche maglie in carriera (e già questo e’ inusuale e la dice lunga sullo spessore dell'uomo e del professionista), ma che ha lasciato il segno in tutte le piazze in cui ha giocato.
Moretti-Lyanco: si potrebbe dire banalmente il passato ed il futuro della difesa del Torino, ma in realtà costituiscono entrambi il presente della prossima stagione. Su Lyanco sospendiamo ogni giudizio. Sembra forte, ma starà a lui dimostrare di esserlo. Personalmente mi incuriosisce scoprire se ha i piedi di un brasiliano e la cattiveria agonistica di un serbo. Moretti aiuterà Lyanco ad inserirsi? Presumibilmente si, ma la cosa importante è che Moretti continui a fare il suo in campo e fuori e Lyanco si getti a capofitto nella nuova avventura con l'obbiettivo di dimostrare le sue potenzialità ed il suo valore. Il resto farà parte di quelle mille variabili che nessuna mossa di buon senso può governare fino in fondo se non è accompagnata dalla buona sorte.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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