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Nel giochetto della corsa agli obbiettivi stagionali il calendario ha ironicamente proposto un doppio ostacolo bianconero sul cammino del Toro. Udinese e Juventus testeranno sul prato del Grande Torino le ambizioni della squadra, la prima, e la stoffa “da Toro”, la seconda. Due match diversi per la forza dell'avversario, ma ugualmente probanti sul piano dell'impegno per capire quanto il lavoro di Mazzarri stia entrando in profondità nella testa (e nelle gambe…) dei giocatori.
L'Udinese di Oddo arriva da un periodo di grandissima forma e risultati avendo scalato la classifica dalla zona retrocessione alle soglie della zona Uefa. Stessa posizione del Toro, l’avvento dell'ex tecnico del Pescara ha portato gioco e punti alla squadra friulana, un po' quello che tutti si aspettano che faccia Mazzarri col Torino. Per ora in casa granata i punti sono i medesimi dell'andata e il gioco non ancora fluido (ma a Genova si è visto un deciso passo avanti in questo senso) come vorrebbe l'allenatore livornese, però le sensazioni sono in generale buone, come se da un momento all'altro potesse innestarsi un piacevole cambio di marcia. Questo doppio impegno,però, è molto pericoloso sotto questo profilo: uscirne bene in termini di punti e prestazioni sarebbe davvero una potenziale svolta nel percorso di consapevolezza del reale obbiettivo stagionale (la famosa Europa…). Uscirne male, invece, potrebbe costringere Mazzarri a dover ricominciare quasi da zero il lavoro con la squadra. Con il vantaggio che lavorerebbe per il futuro in vista della prossima stagione, ma con l'handicap della mancanza di motivazioni che una stagione già virtualmente finita a marzo toglie in toto (e ne sappiamo qualcosa dall'anno scorso).
Chiaro che l'idea di fondo è di essere abbastanza consapevoli di poter battere l'Udinese, ci mancherebbe, ma non sarà una passeggiata sebbene in due partite al Comunale per Mazzarri sono fioccati due 3-0. Non avere l'ex tecnico di Napoli, Inter e Watford a bordo campo potrebbe essere un punto a sfavore soprattutto adesso che i giocatori hanno ancora bisogno di tanti consigli “in diretta” per mettere in pratica al meglio il suo gioco, così come potrebbe essere un problema la voglia di rivalsa di Maxi Lopez. L'argentino ha avuto un legame fortissimo con la piazza granata per cui immagino una bella accoglienza da parte dei tifosi, un po' meno con gli staff tecnici e la dirigenza visti alcuni suoi comportamenti poco professionali. La motivazione potrebbe riaccendere il suo immenso (e mal sfruttato in carriera) talento e costringere la difesa del Toro agli straordinari. Ma se Atene rischia di piangere, Sparta non riderà affatto perché anche la difesa dell'Udinese dovrà fare gli straordinari visto che si dovrà guardare dal voglioso rientro dal primo minuto del Gallo Belotti, la cui fame di gol speriamo sia di buon auspicio per un ultimo terzo di campionato da giocare a mille per l'abbordaggio al sesto/settimo posto.
Cairo, intanto, dorme sonni tranquilli tra i successi in Lega per l'affare dei diritti tv e la consapevolezza che se sarà Europa ne trarrà onore perché la squadra è la stessa che lui considerava forte in estate e che si è guardato bene dal rinforzare a gennaio. Se non sarà Europa, ebbene, la colpa ricadrà equamente sui due allenatori che si sono spartiti le 38 partite di questo campionato. Uno scacco matto perfetto ai tifosi che non potranno, quindi, che essergli riconoscenti. E a cui non resterà altro cher tifare, tifare, tifare affinché Mazzarri riesca nella sua impresa. Per le certezze ci si penserà, anche quest'anno, il prossimo anno…
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