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columnist
Quando Lazaroni - allenatore brasiliano della Fiorentina negli anni 90' preso in giro dalla Gialappa 's - descriveva partite con poche emozioni come quella con il Cagliari, in uno mix di italo-portoghese, parlava di "parcitacica" che stava per partita tattica... Dobbiamo pragmaticamente abbandonare i vari "avremmo dovuto o avremmo potuto", e rifugiarci nel cinico realismo del punticino al termine di una gara noiosa che solo nel finale grazie a qualche accelerazione ha generato delle pseudo occasioni.
In trasferta tutto sommato abbiamo un rendimento appropriato, d'accordo giochiamo un calcio nordico, fatto di molto fisico, poca fantasia e tecnica, ma abbiamo conseguito risultati in linea con le aspettative. È stata a tutti gli effetti la copia della gara di Bergamo. È tra le mura amiche che i nostri problemi risultano più evidenti. Pochi calciatori del Toro saltano l'uomo e questo limita le opportunità di superiorità numerica con la conseguenza di avere un numero esiguo di palle gol.
Spiace poi vedere Belotti non reggere i corpo a corpo con i difensori avversari e cadere sovente a terra, non riesco a capire, al di là dei limiti tecnici del calciatore, come mai l'atleta non sia più così esplosivo come nel recente passato. Che la forza sia con te, Gallo!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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