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columnist
La dignitosa prestazione contro il Napoli non cancella una stagione intrinsecamente modesta. Ora gradiremmo parole chiare che normalmente sono figlie di idee chiare.
Terminate le chiacchiere su allenatore, calciatori più o meno graditi e questioni varie una società ambiziosa dovrebbe avere strategie per un futuro migliore.
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Il discorso europeo è realmente un obiettivo della società? Questo è certamente il punto di partenza per qualsiasi approfondimento sul nostro futuro.
Diversamente rimarremo nel limbo attuale continuando a salire o scendere di una o due posizioni in classifica senza grandi sussulti.
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I tifosi granata, nella loro quasi interezza, parlano con enfasi della loro squadra solo riferendosi al passato e questa non è una bella cosa: Pulici, Madrid, Amsterdam, il derby del 3 a 2, pochi sono felici ed entusiasti del Toro attuale.
Ciò dipende solo dai risultati, dal calcio moderno, da una frustrazione genetica? Abbiamo bisogno di un cambio di passo da parte della società (dopo solo tredici anni...), di credere in qualcosa di stimolante, di non stare sempre ai margini considerati da nessuno.
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Continuando così non sapremo più cosa raccontarci, le stagioni si susseguiranno sbiadite, e come dice Vasco: "Intanto gli anni passano ed i ricordi sbiadiscono...".
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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