02:14 min
Il granata della Porta Accanto

Meno male che Adams Che!

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto/ Importante il mercato di gennaio: non si può pensare di tirare a campare fino a fine stagione azzeccando tiri da centrocampo

Prima di venerdì sera il Torino aveva vinto al Castellani solo due volte nella sua storia: nel 1985 con un gol di un campione come Leo Junior e nel 2022 con una tripletta di Belotti, un altro giocatore che ha comunque lasciato un segno importante nella storia granata. Il campo dell'Empoli è sempre stato un campo stregato per il Torino, pieno di beffe (l'ultima proprio l'anno scorso con la sconfitta arrivata nel recupero), di partite sofferte e di amare sconfitte. Era chiaro quindi che, per invertire la rotta di un periodo veramente nero per gli uomini di Vanoli per di più costretti ad affrontare l'avversario più rognoso che potesse capitare in questo delicato momento, serviva nella notte del Castellani o una partita monstre dove tutti giocassero sopra la righe annichilendo gli avversari o un colpo di classe che facesse saltare il banco.

Che Adams non sarà un campionissimo come Junior, né un bomber di razza da più di cento gol come il Gallo, ma venerdì ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro con uno stratosferico e folle gol da centrocampo che è valsa una vittoria fondamentale per la stagione del Torino. Parafrasando un vecchio brano di propaganda politica di basso livello, si può dire con un gioco di parole e a ragion veduta, "meno male che Adams c'è (Che)! " Lo scozzese che era a secco da settembre, sembrava essersi un po' smarrito dopo l'infortunio di Zapata e non era riuscito a dare continuità al bellissimo inizio di campionato in cui si era rivelato, insieme a Coco, come la più azzeccata mossa del mercato granata. Una rondine non fa primavera, certo, ma i tre punti di Empoli riportano un po' di serenità nell'ambiente granata ed allontanano di quanto basta lo spettro della lotta salvezza nella quale sembravamo destinati a ritrovarci stante il trend degli ultimi due mesi.

Diciannove punti in sedici giornate garantiscono un margine di sicurezza relativa e permettono di lavorare con più serenità in vista delle ultime tre giornate d'andata dove, sulla carta, c'è la possibilità di fare altri punti contro Bologna, Udinese e Parma. Anche se arrivassero altri risultati positivi, resterà fondamentale comunque il mercato di gennaio dal quale il presidente non deve nemmeno sognare di esimersi: un attaccante e un difensore mancino sono priorità vitali, ed anche un esterno/quinto che faccia la differenza sarebbe manna dal cielo. Non si può pensare di tirare a campare fino a fine stagione azzeccando tiri da centrocampo o sperando in errori clamorosi degli avversari come con il Como per fare i punti necessari a rimanere in serie A. Diverso è invece immaginare uno scenario dove il presidente in realtà sia già in una trattativa più che avanzata per la cessione della società: se il closing avvenisse prima di metà gennaio l'onere del mercato spetterebbe ai nuovi proprietari, ma siccome la tempistica mi pare molto stretta mi auguro che prevalga il buon senso e Cairo si muova comunque sul mercato quantomeno per salvaguardare la sua plusvalenza dal rischio svalutazione in caso di retrocessione. Godiamoci l'impresa di Adams che darà visibilità al Toro negli highlights di ogni trasmissione sportiva nel mondo e sul web e speriamo davvero che questo euro gol che ha fruttato 3 punti abbia fatto svoltare la squadra.

LEGGI ANCHE: Vox Populi, vox Dei

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.